Un'analisi dopo il # 9
Con il # 9 "Il Numero Nove", Brad Barron è arrivato al giro di boa.
La miniserie faraciana inizia così ad avviarsi verso la conclusione. Conclusione che, a questo punto, ancora non si riesce a immaginare quale possa essere.
Per le caratteristiche della serie, un'analisi completa sarà possibile solo a serie finita. Quel che si può fare ora è analizzare quanto visto fin'ora.
Iniziamo dall'idea della serie. Mentre molti si sarebbero aspettati che facesse una serie noir ("
il mio fumetto noir l'ho già fatto. Era Mickey Mouse Mystery Magazine. E ho affrontato tutti i temi del noir e dell'hard-boiled" ha dichiarato Faraci in un'
intervista rilasciata a Ultrazine), Faraci decide di puntare sulla fantascienza, anche questa una sua vecchia passione. Ed è proprio su questo che si basa la serie, sulle passioni di Faraci; l'autore punta su quel genere di fantascienza che gli è sempre piaciuta, quella degli anni del dopoguerra, dei b-movies americani. Una fantascienza fatta di alieni invasori senza scrupoli, di dischi volanti, di enormi piante aliene.
E' in questo contesto che l'autore crea il personaggio; un personaggio che rispecchia il tipo di eroe bonelliano di vecchio stampo. Brad non è un antieroe alla Dylan Dog o alla Nathan Never; Brad ha molto in comune con Tex e Mister No, eroi duri, sempre dalla parte giusta, sempre pronti a rialzarsi quando cadono. E anche in questa scelta, Faraci ha voluto assecondare le sue passioni fumettistiche, e non è certo un caso se presto uscirà la sua prima storia di Tex.
E come Tex, Brad affronta i suoi nemici uscendone sempre vincente.
E veniamo ai nemici.
I principali sono sicuramente i Morb, gli alieni invasori cugini degli Evroniani; nel crearli Faraci dice di non essersi ispirato direttamente agli alieni viola pikappici, ma alla fantascienza dai quali Evroniani e Morb discendono direttamente. L'omaggio pikappico ad ogni modo c'é: sono le spore, da ognuna delle quali nasce un "Unico", guida e divinità di ogni forza armata Morb che invade un pianeta.
Dei Morb si può ancora aggiugnere che nonostante abbiano il domnio su tutto il pianeta terra, non riescono mai a riprendersi il "Numero Nove"; questo è spiegato dal fatto che gli invasori, nonstante siano tecnologicamente più avanzati dei terrestri, hanno i riflessi più lenti e tendono a parlare troppo durante gli scontri. Dei Morb, comunque, si capisce che ancora non tutto è stato svelato.
Ma oltre a i Morb, Brad si ritrova ad affrontare degli altri nemici, altrettanto pericolosi. Nemici umani, vittime di pericolosi esperimenti umani o pronti a tradirlo pur di liberarsi della sua presenza (Brad è ricercato da i Morb, chiunque gli stia accanto corre un potenziale pericolo).
Venendo alla storia, si presenta come una grande avventura "on the road", di cui ogni numero è un tassello della storia principale (per dirla alla pkna, è la parte di un tutto) e che può essere liberamente letto senza per forza aver letto i precedenti, visto che in ogni storia compaiono gli elementi che permettono al lettore di conoscere quel che è necessario per comprendere la trama.
Alla fine di ogni storia l'autore non fa mai ritornare il protagonista al punto di partenza, cosa possibile poprio per il fatto che si tratta di una serie finita.
In questi primi nove numeri la storia si è voluta toccando vari generi non strettamente collegati con la fantascienza: il western, il bellico, il melò, l'avventura, l'horror. Del noir nemmeno l'ombra, ma non è escluso che compaia nei prossimi numeri.
Questo fattore della "commistione di generi" può far storcere il naso; Faraci, abitutato a lavorare sui generi, riesce molto bene in questo, senza che le situazioni risultino forzate.
A tal proposito cito il # 4 "I Conquistatori", dove Brad insieme a un giornalista (uno dei personaggi migliori della serie) si ritrovano in una foresta di piante aliene. Entrambi cadono in tranches, e si ritrovano a vivere un sogno comune, un sogno che riguarda qualcosa che entrambi conoscono bene: la guerra in Normandia. Ma dopo aver affrontato il famoso sbarco, la realtà incomincia a mescolarsi con il sogno, ed ecco che al posto dei nazisti compaiono i Morb.
Come detto all'inizio, la serie inizia la sua seconda e ultima parte. Senza che si possa capire quale possa essere il finale. Brad ritroverà la famiglia? Sconfiggerà i Morb? Andrà nello spazio? Boh! Faraci ha da poco finito di scrivere l'ultimo episodio; conoscendolo, avrà inventato un finale a sorpresa.
Le critiche a Faraci non sono mancate. Lo si accusa di aver scritto un personaggio vecchio e una storia veccia. Ma questo fa parte del gioco, la serie nasce dichiaratamente riprendendo la fantascienza del dopoguerra, e i generi fumettistici/letterari/cinematografici di quel periodo. Nel farlo però usa un linguaggio fumettistico odierno, non scrive una sotoria come la si scriveva 60 anni fa. E anceh il personaggio riprende le caratteristiche dei personaggi di voga a quei tempi, e ai quali l'autore è certamente legato.
Nonostante le critiche (comparse sopratutto sul web), pare che le vendite siano sulle 80.000 mensili, un risultato sicuramente oltre le aspettative dell'autore. Senza contare che Brad Barron ha avuto molta visibilità sia sui giornali che sulle tv (beh, molta di più di quella che ha normalmente un fumetto).
Quello che si può dire è che questa volta Faraci non riesce ad accontentare la maggior parte, come è capitato altre volte. Ma per le particolari caratteristiche della serie direi che è normale.
Personalmente posso dire che la serie mi piace e mi "ha preso", anche se così non è stato da subito. I primi due numeri non mi avevano particolarmente emozionato, ma mi ero proposto di prendere i primi 3 numeri. Poi il terzo per varie ragioni non sono riuscito ad acquistarlo, e così ho preso il 4, dove forse la storia ha preso il la.
Certo devo dire che, avendo in mano lo strumento "miniserie" mi aspettavo non solo che il personaggio non ritornasse mai al punto di partenza, ma che esso con il progredire della storia mettesse anche in discussione sé stesso e le sue certezze. Cosa che non si sposa con il tipo di personagio che è Brad Barron, un duro dalla parte buona che si aggrappa ad ogni speranza per andare avanti.
[Modificato da Tyrrel 30/01/2006 20.26]
[Modificato da Tyrrel 30/01/2006 20.52]