La cacciatrice del futuro!
Dal genio di Joss Whedon, il creatore di Buffy
di Joss Whedon, Karl Moline, Andy Owens
Innanzi tutto, un avvertimento: questa storia è accessibile a tutti, quel che serve sapere viene spiegato o fatto capire attraverso la lettura (chi ha visto la serie tv, in compenso, vi trova qualche richiamo)
L'ambientazione è una metropoli del 23° secolo, piuttosto comune (per non dire abusata) nella fantascienza, caotica, con auto volanti, quartieri alti irragiungibili ai più, una buona quantità di zone malfamate, sporche e frequentate da gente che se la cava come può, mutanti e, tanto per gradire, vampiri
La protagonista (diciannovenne, se ben ricordo) sarebbe la tipica abitante di Versi, zona sovrappopolata del distretto di Haddyns, con tanto di appartamento fatiscente, "lavoro" di scarsa onestà e una sorella poliziotta in bilico tra l'arrestarla e il cercare di redimerla, se non fosse per un certo altruismo (che si concretizza nell'aiutare una bambina mutata bisognosa di cure, come pure nell'evitare che un incendio distrugga il quartiere), notevoli doti fisiche e la comunicazione che lei è la Cacciatrice, l'unica che può guidare l'umanità contro i vampiri e impedire la fine del mondo (pure questa, situazione abbastanza archetipica nelle opere di fantasia)
Cosa c'è allora di notevole?
Sicuramente la capacità di gestire la storia evidente già nelle creazioni televisive whedoniane (ma anche, dicono - io lo ignoro - nelle sue storie per gli X-men), il centellinare rivelazioni e scoperte, il saper definire un comprimario in poche vignette, l'ironia (marchio di fabbrica, insieme alla figura della Cacciatrice), fatta di battute divertenti, a volte spiazzanti, disseminate nei dialoghi immediati e incisivi, come nelle tutt'altro che infrequenti didascalie che accompagnano le vicende, in una sceneggiatura che segue principalmente le vicende della prescelta, alternandovi qualche scena in cui si intuisce come sia organizzato il nemico (oltre alla sempre apprezzata capacità di interrompere un albo nel momento in cui la tensione è più alta)
Altra cosa presente e giustamente generatrice di domande, sono i brevi flashback che vedono Mel, presumibilmente qualche anno prima, in compagnia di un ragazzino a cui non dev'essere successo qualcosa di buono
Passando alla parte grafica del volume, lo stile tende al realistico e abbonda in particolari nelle doppie pagine o nelle scene ad ampio respiro ma cerca una certa sintesi nei primi piani, dove spesso mancano gli sfondi (dettagliati o meno) onde concentrare l'attenzione sulle espressioni dei personaggi (soprattutto nelle vignette ripetute) mentre le scene d'azione denotano una notevole presenza di linee cinetiche
Le chine in alcuni punti sono un po' pesanti ma nel complesso adatte al genere di disegno; la colorazione (di cui a parer mio si poteva fare a meno) è quella tipica da comics, tesa al realismo nei personaggi (soprattutto in quelli più pittoreschi) e con una buona illuminazione degli arredi futuristici urbani
Solo un paio di *mah* sull'albo: c'è un "può" in cui la "ò" diventa "?", la copertina ha quella scomoda consistenza rigido/legnosa che porta a leggere col dubbio su quanto ci si possa arrischiare a piegarla senza far danni e 9,90 € per 70 pagine (circa) possono essere spesi senza piangere troppo solo sapendo che i diritti della Dark Horse sono tutt'altro che a buon mercato (o almeno così pare) e che la storia li (più o meno) merita
Brevemente, la storia...
[
SPOILER]
...inizia con un tipico giorno della "vita tranquilla" di Melaka Fray, ladra: a un volo giù da un tetto dopo una rapina, segue una rissa con dei concorrenti, consegna di una collana al suo committente, Gunther (una sorta di uomo-pesce, mutato dalle radiazioni solari, che vive in una specie di acquario a più stanze), rapido incontro con i "ratti" e meno rapida (e ancor meno gradevole) discussione con la sorella, sergente di polizia
Infine, quel che normale non è: l'incontro con un tizio che non trova di meglio da fare che annunciarle che è la prescelta e darsi fuoco e subito dopo (ma già nel secondo dei 3 albi di questo volumetto), con Urkonn, un demone grosso, rosso & cornuto che, dopo l'ormai consueta lotta, le comunica che è la Cacciatrice e che è suo dovere combattere quelli che lei chiama ratti: sono vampiri, ora organizzati agli ordini di Icarus, il cui scopo principale è servire un non meglio identificato maestro
Mel, come da tradizione, non la prende bene e, grazie anche all'arrivo di un nuovo "lavoro" manda Urkonn a farsi friggere e procede col furto di una statuetta al museo, dove incontra (ovvero si scontra con) un vampiro, che scopre di non sapere come uccidere.
Quindi torna a casa e, nella terza parte, chiede lumi sulla Cacciatrice ad Urkonn, la cui storia, inframezzata dalla consegna dell'ultimo bottino e da un primo allenamento, illumina anche il lettore sulla stirpe delle cacciatrici e su quella degli osservatori, sui loro doveri e sugli ultimi avvenimenti noti.
Il volume si conclude con un ulteriore esempio della tendenza della Cacciatrice a mettersi nei guai, guai grossi stavolta...
Nota per Dapiz o, in generale, per chi ha già visto la fine di Buffy:
Quando Urkonn riassume la storia passata della cacciatrice, afferma che secoli prima, nel ventunesimo, "ci fu una battaglia in cui una cacciatrice, forse con mistici alleati, affrontò una apocalittica armata di demoni. E quando tutto finì, erano tutti spariti. Tutti i demoni, tutti i maghi banditi da questa dimensione terrena" e riguardo alla suddetta, "dato che i demoni erano andati, lei fu l'ultima ad essere scelta [...] La stirpe continuò, ci furono ragazze col potere ma esse non furono mai scelte, mai addestrate"
Quindi (almeno per ora) non si dice se fu Buffy l'ultima, nè si sa cos'è successo alle ex potenziali (anche perchè questa storia è stata stampata poco dopo la fine della 5a stagione) ...la mia teoria delle b'zzeffe di cacciatrici alla cui morte il potere passa ad altre cacciatrici appena nate che non hanno mai saputo di esserlo potrebbe ancora reggere: datosi che le cacciatrici non nascono col bollino Slayer Inside, chi ha spedito Urkonn da Fray avrebbe potuto individuare quella più vicina alla fonte dei disastri, o quella che avesse meno da perdere, o quella con la cacciatriciaggine più pura o coi capelli del colore più assurdo o boh... (e ovviamente evitando il discorsetto "TU sei la Prescelta, però se non ti va ce ne sono altre *tot* in giro per il pianeta") o forse verrà spiegato in una delle prossime uscite, che ho evitato di spoilerarmi troppo
[Modificato da LK 06/12/2004 15.03]