Apocalisse 1:1

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Theokratik
00martedì 29 maggio 2012 15:43
"in segni"

Mi sono accorto che, mentre la TNM in Apoc 1:1 rende
"...Ed egli mandò il suo angelo e per mezzo di lui [la] presentò in segni al suo schiavo Giovanni"

altre dicono diversamente:

"e che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo al suo servo Giovanni"(NR)

"che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni".(CE)

"e che egli fece conoscere, mandandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni"(DI)

Perchè questa differenza evidente?
Come si dovrebbe tradurre?
barnabino
00martedì 29 maggio 2012 17:16
La parola ἐσήμανεν [esemanen] deriva dal greco σῆμα [sema] e letteralmente indica "dare un segno o simbolo". Fuori dagli scritti di Giovanni il verbo ricorre solo At 11,28; At 25,27 [vedi Gv 12,33; Gv 18,32; Gv 21:19]. Questa è la sola occasione che appare in Rivelazione.

Il Vincent dice: "The word is appropriate to the symbolic character of the revelation, and so in Joh 12:33, where Christ predicts the mode of His death in a figure. Compare sign, Rev 12:1" ed il Robertson: "ἐσήμανεν (first aorist active indicative of sēmainō, from sēma, sign or token, for which see Joh_12:33; Act_11:28). See Rev_12:1 for sēmeion, though sēmainō (only here in the Apocalypse) suits admirably the symbolic character of the book".

La Riveduta probabilmente lo intende nel suo significato più generale di comunicare o, per essere più precisi, segnalare o significare [segnalare = comunicare, avvertire per mezzo di opportuni segnali o simboli].

Shalom
LeonardoN
00martedì 29 maggio 2012 17:18
Ciao Teo,
a suo tempo trovai questo riferimento:

Giancarlo Biguzzi, sacerdote della diocesi Cesena-Sarsina, dopo aver raggiunto diversi traguardi accademici adesso insegna come professore ordinario all'urbaniana per la cattedra di Nuovo Testamento. Ha all'attivo diverse opere sull'Apocalisse, nella sua "Apocalisse - nuova versione, introdizione e commento" della collana I libri biblici (** abbreviazioni SMS **) ed. Paoline 2005 a pag. 58 scrive commentando il versetto in oggetto:

"La rivelazione da Dio affidata a Gesù ha come oggetto accadimenti futuri che si compiranno in aderenza al piano divino (ha dei genesthai, v. 1) ed è stata trasmessa da Gesù non solo con parole, ma anche mediante altre espressioni o azioni, delle quali in modo sfuggente parla in verbo semaino (, ma anche <faccio segnali, mostro, manifesto>). Quanto a Giovanni, essa è giunta a lui in forma soprattutto di visioni (hosa eiden), e di esse egli diede o dà testimonianza, evidentemente con il suo scritto"

Penso che migliore attestazione dell'accuratezza della TNM non poteva esserci!

Leo
Aquila-58
00martedì 29 maggio 2012 18:30
Re:
Caro Barny,

barnabino, 29/05/2012 17.16:


La Riveduta probabilmente lo intende nel suo significato più generale di comunicare o, per essere più precisi, segnalare o significare [segnalare = comunicare, avvertire per mezzo di opportuni segnali o simboli].

Shalom



e infatti è proprio così!
In Rivelazione (Apocalisse) 1:1 troviamo il verbo greco semaino (qui all' aoristo attivo indicativo, esemanen).
Secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a pagina 1322, il verbo significa "comunicare, notificare, segnalare".
Lo stesso DENT aggiunge:
"Il significato generale di "comunicare, segnalare", si trova in Atti 25,27 e in Apoc. 1,1".....
jwfelix
00martedì 29 maggio 2012 22:31
RIVELAZIONE 1:1

La TNM dice: "Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede, per mostrare ai suoi schiavi le cose che devono accadere fra breve. Ed egli mandò il suo angelo e per mezzo di lui [la] presentò in segni al suo schiavo Giovanni".

Altre traduzioni dicono: Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. (CEI)

Questo libro contiene la rivelazione che Gesù Cristo ha ricevuto da Dio, per far conoscere ai suoi servitori quello che fra breve deve accadere, e Gesù ha mandato il suo angelo al suo servo Giovanni per farglielo sapere. (TILC)

Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo al suo servo Giovanni. (Nuova Riveduta)

Da quel che si vede è chiaro che la TNM è la sola tra queste traduzioni che rende Apocalisse o Rivelazione 1:1 con le parole "in segni". Ad ogni modo altre traduzioni danno un senso simile.

by signs Rotherham Emphasized Bible, by Joseph Bryant Rotherham. (1897)

signified it King James Version; New King James Version;

Christ les a communiqués par signes et symboles "Parole Vivante", transcription du Nouveau Testament par Alfred Kuen


Le parole "in segni" della TNM traducono il greco "esamenes" il quale deriva dal verbo greco "semaino".

Alcuni vocabolari di greco-italiano danno i seguenti significati di "semaino":

mostrare con un segno
indicare con segni
significare

Quindi ci si chiede: "è possibile tradurre con "in segni" piuttosto che con "manifestare", "far sapere" o "far conoscere" come fanno altre traduzioni?

Sì, in quanto il genere letterario apocalittico in cui è scritto questo libro è pieno di visioni, immagini e simboli, in altre parole tutti segni o rappresentazioni di realtà celesti. Inoltre, altre volte Giovanni, utilizza la stessa parola greca col significato di "segni", come ad esempio in Giovanni 2:11.

Ad ogni modo, il termine "in segni" non è un'aggiunta della TNM semmai una sfumatura che i suoi traduttori non hanno voluto tralasciare perché parte del testo greco.

Infine, vale la pena sapere che un commentario biblico evangelico dice: "L'espressione ha fatto conoscere traduce il verbo greco esemanen, che significa "rivelare attraverso segni o simboli", ma anche attraverso parole". (Investigare le Scritture – Nuovo Testamento (2002) John F. Walwoord e Roy B. Zuck; pag. 986)

Quindi la TNM è una delle poche traduzioni bibliche che danno il giusto significato del termine greco evidenziandone anche la sua sfumatura.
speculator
00martedì 29 maggio 2012 23:09
In Rivelazione ci sono dei segni, ma molto più spesso si riferisce a simboli, di non facile comprensione, e non segni. Quindi mi sembra appropriato "mandò il suo angelo e per mezzo di lui la presentò in simboli al suo schiavo Giovanni".
barnabino
00martedì 29 maggio 2012 23:21

Quindi mi sembra appropriato "mandò il suo angelo e per mezzo di lui la presentò in simboli al suo schiavo Giovanni"



Non sono molto d'accordo, perché se parliamo di "simbolo" indichiamo che esista una relazione "naturale" tra la realtà e il segno (ad esempio la bilancia è simbolo della giustizia) mentre in Rivelazione non sempre c'è questa relazione tra il segno e quello che dovrebbe indicare.

IMHO
speculator
00mercoledì 30 maggio 2012 00:40
Per segno intendo una creazione della mente, senza la quale tutto è caos, che nella comunicazione agisce su un'altra mente in maniera univoca.

Per relazione naturale il sole e la luna sono sorgenti di luce e la luce è segno del sole o della luna, e un' impronta di matita su un foglio di carta è segno di un essere intelligente.

Ma questo segno di un essere intelligente ha un valore simbolico per esempio nell'espressione "ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole, ed è subito sera".

Per simbolo intendo una creazione della mente che nella comunicazione agisce su un'altra mente su diversi piani. Questa mancanza di relazione a noi apparente in Rivelazione è propria del simbolo. Rivelazione è pieno si simboli proprio perchè il simbolo va al dilà della relazione stretta che ha il segno.
La relazione tra bilancia e giustizia non è naturale ma artificiale, chiaramente simbolica.
barnabino
00mercoledì 30 maggio 2012 14:37
Si, appunto. Forse la scelta tra l'uso del vocabolo "segno" (che è più generale) e "simbolo" dipende molto dal significato che poi attribuiamo all'uno e l'altro termine. Forse "segno" è più aperto perché probabilmente non esclude anche il concetto di simbolo.

Shalom
speculator
00venerdì 1 giugno 2012 11:19
Il simbolo, agendo su diversi piani, comprende il segno che agisce su un piano preciso: esempio l'impronta di un piede umano sulla sabbia è un segno lasciato dall'uomo, il disegno di un piede su un foglio è un segno di attività grafica di un essere intelligente; l'artista e chi guarda poi attribuiscono al segno da lui lasciato sul foglio il significato che vogliono nel dominio del simbolo.
snob.
00sabato 1 giugno 2013 10:40
Curioso* ...mi state quasi facendo venire l'interesse di imparare il greco.

*Riferiscomi al verbo 'segnalare', che etimologocamente dà l'idea di un linguaggio, usato, tipo i segnali di fumo. In pratica dei segnali, stiamo sempre parlando di comunicare, trasferire.

Il termine 'simbolo' invece indica un oggetto indipendente dal linguaggio.
barnabino
00sabato 1 giugno 2013 10:46
Infatti la TNM usa il più generale "segni" che non "simboli". Un segno non ha necessariamente un legame con la realtà che rappresenta, forza che invece possiede il simbolo, ad esempio la bilancia è simbolo della giustizia, perché in qualche modo vi è un legame tra segno e concetto rappresentato. Ma non saprei se Giovanni aveva in mente questo quando scrisse...

Shalom
dispensa.
00sabato 1 giugno 2013 15:36
Re:
speculator, 01/06/2012 11:19:

Il simbolo, agendo su diversi piani, comprende il segno che agisce su un piano preciso: esempio l'impronta di un piede umano sulla sabbia è un segno lasciato dall'uomo, il disegno di un piede su un foglio è un segno di attività grafica di un essere intelligente; l'artista e chi guarda poi attribuiscono al segno da lui lasciato sul foglio il significato che vogliono nel dominio del simbolo.




e qui è il punto, a volte il significato che dai rivela di che sorta di persona sei, da che parte sta il tuo cuore, la tua vera devozione, lealtà, chi è il tuo vero Dio.

se nel bivio delle scelte morali riesci a inoltrarti dal lato giusto, può darsi che Dio stesso ti aiuterà a comprendere la chiave di lettura razionale che ti serve per risolvere nel caso i tuoi medesimi dubbi esistenziali .


speculator
00sabato 1 giugno 2013 16:54
Mi sono domandato perchè venisse tradotto "..per mezzo di lui la presentò in segni al suo schiavo Giovanni.."

quando evidentemente l'Apocalisse per quanto possiamo capire e sapere ora è un insieme di segni ma soprattutto simboli.

La risposta credo di averla trovata nel fatto che la scrittura non si riferisce al risultato della trasmissione dell'angelo ma al modo in cui è avvenuta la trasmissione dell'angelo stesso a Giovanni, quindi con una certezza evidente propria dei segni;

per esempio in una comunicazione col codice Morse binario la conunicazione avviene mediante dei (passatemi il termine) segni "si" "no" ma il risultato della comunicazione, le parole, sono dei simboli e segni come sono espressi da Giovanni.
speculator
00domenica 2 giugno 2013 22:53
La Apocalisse o rivelazione è stata data da Dio a Gesù Cristo per mostrare ai suoi schiavi (di Dio)(tra i quali per primo c'è il servitore Gesù) le cose che devono accadere tra breve (in breve?).

(Gesù) mandò il suo angelo e per mezzo di lui la presentò in segni al suo schiavo (di Gesù) Giovanni.

Nel primo caso o caso celeste la rivelazione fu data a Gesù per mostrare agli schiavi di Dio (agli angeli)


poi in terra nel secondo caso fu necessario mandare: "mandò" e non c'è "mostrare" ma la "presentò in segni" per mezzo di lui.

Il mezzo fù un angelo inviato celeste con dei segni
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