Bibbia ispirata?

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Sonnyp
00sabato 19 marzo 2011 16:46
E con essa, pure gli errori e le contraddizioni?
Ciao Poly.... sto seguendo con interesse il tread sul tuo forum ma non potendo rispondere la, ti pongo delle domande qui... se vorrai rispondere... mi farai cosa gradita.


Non vedo dove stia il problema. Nella misura in cui un errore di trascrizione è entrato nel testo canonico, allora quell'errore è ispirato. Dio si può servire anche degli errori, oltre che della volontà intenzionale, per produrre un testo ispirato.
E poi, bisogna vedere di che errori stai parlando. Non tutti sono entrati nel canone, cioè si sono imposti. Molti errori, proprio perché errori, non sono stati fatti da altri copisti, e dunque non si sono imposti. E comunque, non ogni errore è canonico, ma solo quegli ipotetici errori che fossero entrati nel testo così come lo valutò la Chiesa. In particolare l'espressione usata dal Concilio di Trento è che i testi sono da ritenere ispirati in tutte le loro parti così come sono presenti nella Vulgata di Girolamo, sicché la Chiesa s'è impegnata nel dire che nella Vulgata, quanto a dottrina in materia di fede, non ci sono errori.



Ho letto bene? Anche gli errori sarebbero ispirati? [SM=x2531615]

Grazie della risposta. Shalom.
Perla70.
00sabato 19 marzo 2011 19:45
Re: E con essa, pure gli errori e le contraddizioni?
Sonnyp, 19.03.2011 16:46:

Ciao Poly.... sto seguendo con interesse il tread sul tuo forum ma non potendo rispondere la, ti pongo delle domande qui... se vorrai rispondere... mi farai cosa gradita.


Non vedo dove stia il problema. Nella misura in cui un errore di trascrizione è entrato nel testo canonico, allora quell'errore è ispirato. Dio si può servire anche degli errori, oltre che della volontà intenzionale, per produrre un testo ispirato.
E poi, bisogna vedere di che errori stai parlando. Non tutti sono entrati nel canone, cioè si sono imposti. Molti errori, proprio perché errori, non sono stati fatti da altri copisti, e dunque non si sono imposti. E comunque, non ogni errore è canonico, ma solo quegli ipotetici errori che fossero entrati nel testo così come lo valutò la Chiesa. In particolare l'espressione usata dal Concilio di Trento è che i testi sono da ritenere ispirati in tutte le loro parti così come sono presenti nella Vulgata di Girolamo, sicché la Chiesa s'è impegnata nel dire che nella Vulgata, quanto a dottrina in materia di fede, non ci sono errori.



Ho letto bene? Anche gli errori sarebbero ispirati? [SM=x2531615]

Grazie della risposta. Shalom.








Sonny se inviti Poly devi anche invitare Cava. [SM=x2509422]

Approposito che fine ha fatto? [SM=x2531615] [SM=x2531615] [SM=x2531615]
Polymetis
00sabato 19 marzo 2011 20:02
Gli errori di cui si parla in quelle righe non sono gli errori in generale bensì ipotetici errori nella trasmissione del testo originario che si fossero in seguito cristallizzati e divenuti canonici.
Quanto agli altri errori, non dovuti a problemi di trascrizione, bensì errori di altro genere, come ad es. errori storici, la Chiesa nella Costituzione Dogmatica Dei Verbum precisa che tutta la Bibbia è ispirata nella misura in cui l'insegnamento riguarda materie di morale e di fede(Dei Verbum, 11), ergo la storia non è contemplata tra le cose infallibili, così come non è contemplata nell'infallibilità biblica l'esattezza scientifica.
flabot
00sabato 19 marzo 2011 23:04
Re:
Polymetis, 19/03/2011 20.02:

Gli errori di cui si parla in quelle righe non sono gli errori in generale bensì ipotetici errori nella trasmissione del testo originario che si fossero in seguito cristallizzati e divenuti canonici.
Quanto agli altri errori, non dovuti a problemi di trascrizione, bensì errori di altro genere, come ad es. errori storici, la Chiesa nella Costituzione Dogmatica Dei Verbum precisa che tutta la Bibbia è ispirata nella misura in cui l'insegnamento riguarda materie di morale e di fede(Dei Verbum, 11), ergo la storia non è contemplata tra le cose infallibili, così come non è contemplata nell'infallibilità biblica l'esattezza scientifica.





Già, la parte infallibile è di fatto quindi quella che non è dimostrabile ne?


Claudio Cava
00domenica 20 marzo 2011 04:18
Re: Re: E con essa, pure gli errori e le contraddizioni?
Perla70., 19/03/2011 19.45:








Sonny se inviti Poly devi anche invitare Cava. [SM=x2509422]

Approposito che fine ha fatto? [SM=x2531615] [SM=x2531615] [SM=x2531615]




Io non finisco mai, please. [SM=g7350]
Poly e' infallibile, io sono infinito. [SM=x2509422]

Proprio ieri pensavo a lui.

Ho assistito a un incidente automobilistico.
L' automobilista A stava fermo in mezzo alla carreggiata, freccia sinistra inserita e quando scemo' il traffico in senso inverso inizio' la manovra.

Ma proprio in quel mentre sopraggiunse da dietro l' automobilista B in manovra di sorpasso.
L' urto fu inevitabile.

Automobilista B faccia sfasciata e sanguinante, automobilista A illeso e pimpante. Nonche' alquanto incaxxato.

Ma il torto e' suo.

E' uno di quei casi in cui il cretino, e anche incosciente e pericoloso, e' quello che ha ragione.

Il paragone con me e Poly sorse spontaneo.
Lui mira a prendersi la ragione.
Io mi accontento di mettere la freccia.

E di fargli cozzare il grugno ogni volta che mi sbatte addosso.

Ciao
Claudio
Claudio Cava
00domenica 20 marzo 2011 04:40
Re:
Polymetis, 19/03/2011 20.02:

Gli errori di cui si parla in quelle righe non sono gli errori in generale bensì ipotetici errori nella trasmissione del testo originario che si fossero in seguito cristallizzati e divenuti canonici.



Eppero'.

Tutto scritto, sicuro e infallibile.

Ipotetici sono solo gli errori.

Me' cojoni! [SM=g7483]

Ciao
Claudio
PS: Ti trovo alquanto peggiorato.
Sonnyp
00domenica 20 marzo 2011 08:38
Precisiamo....
Tu hai detto:


I libri della Bibbia hanno spesso più di un autore, ad esempio Isaia ne ha 3. Non c'è nulla di insolito nel ritenere che li abbia ispirati tutti. Sicché è ispirato il libro di partenza, e lo sono pure le aggiunte, in quanto esse non modificano quando espresso nel libro precedente, ma semplicemente lo accrescono. La tua obiezione avrebbe rilevanza solo se l'autore due oltre che aggiungere scrivesse cose in contrasto con l'autore 1, ma siccome non è così si può ritenere che fossero ispirati entrambi, e che semplicemente il secondo abbia aggiunto altro. Spero di aver capito la domanda...




Dunque, vediamo.... allora ha rilevanza la scrittura o l'evidente ERRORE tra la scrittura di Esodo 20,5 con quella di Deu24,16 che dice l'esatto opposto?

La prima dice:

5 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano,


mentre la seconda contraddice nettamente la prima:


Non si metteranno a morte i padri per colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato.


Com'è sta storia Poly? Come fa la chiesa ad aver CANONIZZATO due libri che si contraddicono l'un l'altro?

O per caso il dio degli ebrei è divenuto un pagliaccio che non sa nemmeno lui cosa sta ispirando ad un autore e poi si dimentica ispirando il secondo? [SM=g7483] Non è che per caso i fumi dello spirito santo dopo aver ispirato il primo autore sono... evaporati e, tornato in se, dichiara, pardon, ispira il secondo autore in maniera sensata e ragionevole che OGNUNO porterà il proprio errore? [SM=x2477911]

Bhè... certo che se la chiesa canonizza simili contraddizioni, forse non ho tutti i torti a starmene lontano dalla sua presunta autorità....


Ma infine.... cosa c'è di diverso dal CD dei tdg? Il CD dichiara che le sue rivelazioni sono ispirate da Geova, la chiesa fa di peggio dicendo che solo lei è in grado di CANONIZZARE i libri della bibbia, sicchè se non è lei a dichiarare una cosa lecita, dio può anche andarsene in pensione perchè tanto c'è lei a vigilare sulla santità dello spirito santo ispiratore dei autori biblici..... [SM=x2479889]


Davvero divertente sta cosa.... esilarante oserei dire!!!!! [SM=g7405]


Buona domenica carissimo... ti leggerò al mio ritorno, oggi sono in compagnia di amici nel vercellese! Shalom.




Polymetis
00domenica 20 marzo 2011 08:41
Per Flabot


"Già, la parte infallibile è di fatto quindi quella che non è dimostrabile ne?"


Non c'entra nulla che sia dimostrabile o meno, c'entra il fatto che è l'unica che ci interessi e conti. In una religione ovviamente se Dio comunica con l'uomo quello che ci interessa sono le materia di morale e di fede, cioè ciò che riguarda la nostra salvezza, il resto, poiché non fa parte del messaggio salvifico cristiano, è irrilevante e può anche essere errato. Per riassumere con una frase tipica: la Bibbia non vuole insegnare com'è fatto il cielo, ma come si va in Cielo...


Per Claudio


"Il paragone con me e Poly sorse spontaneo.
Lui mira a prendersi la ragione.
Io mi accontento di mettere la freccia.

E di fargli cozzare il grugno ogni volta che mi sbatte addosso. "



Non sbatto niente contro chi non risponde niente...


"Tutto scritto, sicuro e infallibile.

Ipotetici sono solo gli errori. "



Quell' "ipotetici" vuol dire che non sto parlando di nessun errore di trasmissione in particolare, ma sto facendo un discorso ipotetico.

Ad maiora

Polymetis
00domenica 20 marzo 2011 09:36
Per Sonny


“Dunque, vediamo.... allora ha rilevanza la scrittura o l'evidente ERRORE tra la scrittura di Esodo 20,5 con quella di Deu24,16 che dice l'esatto opposto? “



Probabilmente non hai capito nulla di quello che ho scritto. Nella mia frase si parlava del fatto che sarebbe problematico considerare ispirata la versione 1 di un libro, e la versione 2 del medesimo libro, se queste si contraddicessero. Questo infatti implicherebbe che il messaggio di un singoli libro è doppio. Tu invece mi hai citato i pareri di due libri diversi, e quello che ho detto non rientra in quella casistica. Ma, se vuoi, sebbene non c’entri nulla con quanto trattato in questa discussione, posso rispondere anche ai tuoi dubbi sulla contraddittorietà o meno di queste due scritture. La tua domanda ha un sapore alquanto ingenuo e protestante, perché presuppone che due versetti possano contraddirsi, il che implica che tu, ingenuamente, possa determinare sicuramente il valore semantico di un versetto 1, e dunque, certo del suo significato, contrapporlo al versetto 2. Questo ovviamente è falso, e l’operazione in casa cattolica non ha molto senso. Se tu avessi letto la discussione per intero avresti notato che ho scritto anche che il protestante non può mai dire che la Scrittura contraddice la tradizione della Chiesa, perché per farlo dovrebbe determinare con certezza il significato di un versetto, al fine di poi poterlo contrapporre alla tradizione della Chiesa. Similmente per determinare che un versetto 1 si oppone ad un versetto 2, occorrerebbe prima determinare in maniera univoca il significato del versetto 1, e poi quello del versetto 2, al fine di saperli contrapposti. La Chiesa invece, insieme all’ermeneutica biblica contemporanea tutta, dice che non esiste mai un senso del testo “in sé”, o, se esiste, è inaccessibile, perché noi leggiamo ed interpretiamo qualunque cosa attraverso le nostre categorie concettuali pre-esistenti, le nostre pre-comprensioni, la nostra lingua di riferimento. Sicché non esiste il senso di un testo in sé, ma esiste solo il senso che gli danno i vari lettori. Per questo nel protestantesimo ci sono più di 9000 sette, tutte con teologie diverse e tutte convinte di basarsi come i TdG sulla “Sola Bibbia”: questo avviene perché la Bibbia non è un testo trasparente, e ognuno la interpreta come vuole. Per questo secondo i cattolici, siccome i testi non sono mai trasparenti ed è impossibile interpretarli da soli, non si deve mai leggere la Bibbia da sola, ma sempre alla luce della Traditio della Chiesa, che ti dice quale tra i mille significati possibili di un testo è quello corretto. Sicché per un cattolico non ha senso dire che la Bibbia si contraddice, a meno che non ci sia il previo accordo della Chiesa sul fatto che un versetto ha un determinato significato, solo in quel caso infatti sarebbe lecito dire c’è un versetto di sicuro significato A, e un versetto di sicuro significato “non A”. Ora, che dire dei versetti che tu hai citato? SI contraddicono? E, se si contraddicessero, che cosa ne direbbe la Chiesa? Beh, la Chiesa non s’è pronunciata sul fatto che si contraddicano o meno, e dunque è lecito sia tentare di accordarli, sia non tentare di accordarli. Quel che conta comunque è non prendere per buona l’assoluta ingenuità colossale secondo cui di sicuro hanno un solo significato, e dunque si contraddirebbero. Personalmente penso che si contraddicano, e dopo spiegherò perché questo, comunque, non è un problema teologico, ma prima vorrei portare alla vostra conoscenza il modo in cui questo versetto viene interpretato da coloro che pensano che la Bibbia non si contraddica. Qui sotto ti riporto il parere di un rabbino, che io non faccio mio ma che, comunque, è un saggio di lettura ebraica del versetto:

“Poi il senso delle parole "poked avon avot al banim" di Esodo 20:5 richiedono ulteriori spiegazioni perchè le traduzioni non lasciano trasparire il senso. Il senso dell'Ebraico non è facile trasportarlo in altre lingue, vedi per esempio la fatica che fece Shimon ben Sira a tradurre in greco il libro di suo nonno Ieshua, leggi il suo commento introduttivo. Ora è tardi poi magari continueremo più approfonditamente questo discorso. Vedi il verbo usato "avon" che in italiano è tradotto con "peccato" qui và identificato il senso originario che è "devianza" ossia il deviare dalla via della giustizia. Anche il termine "elohim acherim" và inteso nel suo esatto senso. Infatti elohim deriva da "alah"=giudizio, giuramento e seguire "altri dei"(elohim acherim) significa seguire altre legislazioni diverse da quella della Torà. Ed Ecco che D-o ricorda che è E-l Kanà, Geloso, ma il cui vero senso deriva da kanà=acquistare, si scrive però in modo diverso, l'uno con "he" finale l'altro con "alef" finale, ma non facile da identificarne il senso esatto. Qui D-o dice che Israel è sua proprietà, suo acquiso, per questo Egli fà valere il Suo diritto d'acquisto e questa è la Gelosia Divina, biblica. I Padri, che sono comandati dalla stessa Torah a trasmettere l'insegnamento ai figli per avere una discendenza giusta, essi stessi con la "devianza" dietro legislazioni diverse e dall'Idolatria trasmettono invece ai figli l'idolatria, rendendoli colpevoli di questo grave peccato. L'avvertimento qui è di non rendersi colpevoli per non rendere i figli colpevoli coi peccati che faranno secondo l'insegnamento peccaminoso dei loro padri. Insomma noi padri stiamo sempre attenti a non dare cattivo esempio ai nostri figli perchè questo inculcherà in loro malvagità e noi saremmo colpevoli due volte o tre volte o quattro volte. D-o è Buono e Misericordioso e si riseva il diritto di ricordare ai figli la colpa dei padri per riportarli nella retta via altrimenti si perderebbero per il resto delle generazioni. La Toràh è data ad una società per regolarla e D-o ci guarda come gruppi perchè come esseri intelligenti abbiamo la facoltà di autoamministrarci. D-o comanda alla famiglia ebraica di osservare i comandamenti per mezzo del comando della trasmissione delle mizwot da parte dei padri ai figli, ma se il padre invece di trasmetterle al figlio devia e gli trasmette la malvagità anche il resto della famiglia ne viene contaminata e paga, pagano tutti per questa colpa, la società e le forze dell'ordine si faranno sentire al più presto e chi è fuorilegge avrà amici anch'essi fuorilegge che probabilmente lo uccideranno.
Si aggiunga poi che la traduzione “punisce le colpe dei padri dei nei figli” è aleatoria. ll termine "punisce" che ho sottolineato non è da usarsi in questo contesto. I verbi con radice "pakad" sono usati nel senso di: ricordare sia in bene che in male. Quando è usato per ricordare i peccati può anche significare punire, ma anche rimproverare come correttamente traduce la CEI in II Sam 3:8 (vatifcod allai avon ha isha haiom): "e proprio oggi tu mi rimproveri lo sbaglio commesso con questa donna! " dove è usata la stessa costruzione della frase di Esodo 20 (pakad/al/avon).
Traducendo si può cadere spesso in questi errori perché nell'ebraico se non se ne individua esattamente il contesto in certi casi non può nemmeno essere letto.”


Come sempre dunque, è impossibile fare esegesi su dei versetti senza leggerli in lingua originale.
Quanto invece a chi ritenga che questi due versetti, quelli di Esodo e quello di Deuteronomio si contraddicono, neppure in questo caso è necessario abbandonare l’idea dell’ispirazione biblica. Ispirazione infatti significa solo che tutto ciò che è stato scritto è stato scritto così perché Dio volle che fosse scritto in questa maniera. Vale a dire che Dio potrebbe aver de liberamente piazzato, senza che per questo la Bibbia cessi di essere ispirata, due concetti parzialmente diversi nella Scrittura, e la Scrittura sarebbe comunque ispirata perché Lui stesso volle che così fosse. Ovviamente si dovrà però trovare un buon motivo per giustificare perché mai Dio avrebbe di proposito fatto scrivere due cose diverse. La risposta classica è quella della “ pedagogia divina”, vale a dire che Dio s’è preso un popolo, Israele, ed ha iniziato ad educarlo per farlo uscire dall’idolatria, ma ovviamente non poteva spiattellare immediatamente a questi poveri mandriani ignoranti un libro di metafisica, e così divette sgrezzarli poco a poco, così come si fa coi bambini, che vengono istruiti per gradi, e non gli si dà a 3 anni in mano un libro di “filosofia morale” scritto all’università. A 3 anni per educare un bambino gli dici che se non fa il bravo Babbo Natale non gli porta i regali, a 15 gli neghi la play station, a 18 ti aspetti che capisca invece le motivazioni profonde del perché deve comportarsi bene. Allo stesso modo i Padri della Chiesa parlano sovente di una “pedagogia divina”, cioè Dio prima avrebbe educato Israele con la Legge mosaica, e poi sarebbe arrivato grado per grado al Vangelo della Grazia e della libertà del cristiano tipico di San Paolo. L’idea della responsabilità collettiva espressa in Esodo sarebbe dunque una tappa del processo di educazione della pedagogia divina. Per il cattolico dunque, siccome per la Bibbia sarebbero disseminate concezioni imperfette dell’etica, che man mano si evolvono fino al Vangelo, spetta alla Chiesa identificare il filo rosso di quest’evoluzione, e mostrare come gli insegnamenti precedenti siano il prodromo necessario per far giungere alla consapevolezza del livello successivo. Spetta cioè alla Chiesa mostrare il piano divino all’interno della Bibbia.
Ovviamente un cattolico è anche libero di rifiutare questa lettura, e di dire che nella Bibbia non c’è alcuna evoluzione teologica, e in quel caso prenderà per sé i tentativi concordistici come quello del rabbino da me sopra citato.


“cosa c'è di diverso dal CD dei tdg? Il CD dichiara che le sue rivelazioni sono ispirate da Geova, la chiesa fa di peggio dicendo che solo lei è in grado di CANONIZZARE i libri della bibbia, sicchè se non è lei a dichiarare una cosa lecita, dio può anche andarsene in pensione perchè tanto c'è lei a vigilare sulla santità dello spirito santo ispiratore dei autori biblici”



Per i cattolici la Chiesa canonizza i libri perché è il braccio visibile di Dio, dunque non è che Dio vada in pensione, ma agisce attraverso la Chiesa, quando ovviamente la Chiesa agisce come Chiesa, cioè nei Concili Ecumenici. La differenza tra la WTS e la Chiesa Cattolica è totale, perché la WTS dice di basarsi sulla Bibbia, la Chiesa invece dice che la Bibbia si basa sulla Chiesa perché è stata creata dalla Chiesa. Noi dunque siamo ben più megalomani della WTS, e proprio in questa megalomania sta la garanzia della veridicità delle nostre affermazioni, che poi, di fatto, non sono altro che un fatto storico. Le dispute dei Padri della Chiesa e dei Concili ecclesiastici che hanno portato alla creazione di questo canone sono tutte documentabili.

Ad maiora
flabot
00domenica 20 marzo 2011 11:19
Polymetis







Non c'entra nulla che sia dimostrabile o meno, c'entra il fatto che è l'unica che ci interessi e conti. In una religione ovviamente se Dio comunica con l'uomo quello che ci interessa sono le materia di morale e di fede, cioè ciò che riguarda la nostra salvezza, il resto, poiché non fa parte del messaggio salvifico cristiano, è irrilevante e può anche essere errato.





Io ritengo che su Dio, qualsiasi sia la maniera che uno ha di intenderlo, di una cosa dobbiamo essere sicuri, che per essere eterno, non deve, anzi non può cambiare il proprio " Modus Operandi", nella stessa maniera in cui il sole non può decidere dove non battere, o la pioggia dove non cadere, ecc. ecc.
Partendo da questo presupposto mi sembra lampante il come, il pretendere di spiegare Dio di tutte le religioni, sopratutto quelle basate sulla Bibbia, cattolici in testa, sia un procedere a tentoni senza nulla realmente sapere. Parlare di infallibilità in materia di morale e di fede a questi livelli lo trovo assai ridicolo.










Per riassumere con una frase tipica: la Bibbia non vuole insegnare com'è fatto il cielo, ma come si va in Cielo...







Trovo di cattivo gusto, per un cattolico praticante, il citare a proprio sostegno questa frase di Galileo Galilei, frase che è stata dovuta dire dal medesimo, per evitare di venire bruciato vivo come eretico, dai cattolici praticanti di allora.
Spererei che con tutti gli anni da te passati a studiare filosofia e teologia, almeno tu ti sforzassi un pochetto per trovare altre citazioni per la tua "giusta" causa.
Claudio Cava
00domenica 20 marzo 2011 11:44
Re:
flabot, 20/03/2011 11.19:


Io ritengo che su Dio, qualsiasi sia la maniera che uno ha di intenderlo, di una cosa dobbiamo essere sicuri, che per essere eterno, non deve, anzi non può cambiare il proprio " Modus Operandi", nella stessa maniera in cui il sole non può decidere dove non battere, o la pioggia dove non cadere, ecc. ecc.



Se Dio non fosse cio' che in realta e', cioe' solo strumento di potere, questa gente si guarderebbe bene gia' solo dal nominarlo.
Altro che millantare di conoscerlo come fosse uno con cui sono stati a cena la sera prima.

Ergo, la fede e' solo un paravento.

Scava scava trovi solo menzogne, accomodamenti e brame di potere e di sopraffazione.
In estrema sintesi, lo spirito teocratico.

Esattamente lo stesso spirito teocratico che spinge i kamikaze islamici, i terroristi e quegli Stati che ancora giustiziano gli atei, gli omosessuali e i fedeli di altre sponde.

La gente e' ingenua, crede siano cose distinte e imparagonabili, ma qui da noi quelle cose non le fanno solo perche' non gli vengono permesse, non perche' siano piu' buoni.

O piu' "cristiani".

Ciao
Claudio
Claudio Cava
00domenica 20 marzo 2011 12:06
Re:
Polymetis, 20/03/2011 08.41:

"Il paragone con me e Poly sorse spontaneo.
Lui mira a prendersi la ragione.
Io mi accontento di mettere la freccia.

E di fargli cozzare il grugno ogni volta che mi sbatte addosso. "




Non sbatto niente contro chi non risponde niente...


Ma scusa tanto, se tu sei un egoista che mi toglie tutto il lavoro e' colpa mia?

Ti sto ripetendo da mesi, se non anni, che il mio unico scopo e' relegare te, i tuoi padroni e i tuoi colleghi negazionisti cattolici nel posto che vi compete, cioe' nel ridicolo.

Tu lo fai da solo, da dio.

Io posso solo limitarmi a farlo notare.

Si caro, sei una vera pacchia.



"Tutto scritto, sicuro e infallibile.

Ipotetici sono solo gli errori. "




Quell' "ipotetici" vuol dire che non sto parlando di nessun errore di trasmissione in particolare, ma sto facendo un discorso ipotetico.


Sono contento.
Vederti dissertare di errori IPOTETICI e' il massimo dell' onesta' intellettuale che si puo' ottenere, da te.

Ciao
Claudio
Claudio Cava
00domenica 20 marzo 2011 15:19
Re:
Polymetis, 20/03/2011 09.36:

Noi dunque siamo ben più megalomani della WTS, e proprio in questa megalomania sta la garanzia della veridicità delle nostre affermazioni, che poi, di fatto, non sono altro che un fatto storico. Le dispute dei Padri della Chiesa e dei Concili ecclesiastici che hanno portato alla creazione di questo canone sono tutte documentabili.



Beh, che sia una gara a chi le spara piu' grosse lo dico da una vita, ma qui ci sarebbe da precisare qualcosina.

Garanzia della veridicita' delle vostre affermazioni in che senso?

Cioe' sono la prova dell' esistenza di Dio, di Cristo, di Mose' ecc. ecc.?

Che Dio non e' uno ma una semi-cooperativa?

La prova che una donna ha partorito restando vergine e della quale si e' deciso 17 secoli dopo (o quanti vuoi tu) che ha messo le alucce ed e' svolazzata FISICAMENTE in cielo?

La prova che la vostra e' l' unica Verita'?

Spiega.

Ciao
Claudio
Sonnyp
00domenica 20 marzo 2011 19:18
Questa è bella!

Per questo secondo i cattolici, siccome i testi non sono mai trasparenti ed è impossibile interpretarli da soli, non si deve mai leggere la Bibbia da sola, ma sempre alla luce della Traditio della Chiesa, che ti dice quale tra i mille significati possibili di un testo è quello corretto.




E l'ho già sentita dai tdg! Non si può leggere la bibbia, e pensare di capirla, senza l'aiuto, (guida) del Corpo Direttivo geovista!

che fate Poly.... vi ripetete? Vi copiate? Vi contendete le frasi fatte? [SM=x2479877]

Ma supponiamo pure che tu, nella spiegazione che mi hai dato avessi pure ragione... sorge come per magia, una terza contraddizione che smena il can per l'aia le due precedenti.... ossia Geremia 33,8 che dice:

li purificherò di tutta l'iniquità, con cui hanno peccato contro di me;
perdonerò tutte le loro iniquità con cui hanno peccato contro di me
e si sono ribellati a me.



Come hai potuto notare, qui non c'è più ne padre sui figli, ne figli che portano i peccati dai padri, ma addirittura vengono TUTTI perdonati dalla bontà di un dio.... "mercenario"?

Anche qui, ti chiedo... chi è che si contraddice? O meglio, quale fra i tre, la chiesa mostra che è quello corretto? E in base a cosa lo mostra? Dio gli ha spiegato direttamente a lei il significato di simili contraddizioni? E come l'ha fatto? Tramite lo spirito santo?
E cosa farebbe di concreto questo spirito santo Poly? Suggerisce all'orecchio del papa o dei cardinali l'unica verità interpretabile tra mille contraddizioni? [SM=x2479877]


Già.. dimenticavo... la chiesa ha mille e mille studiosi intellettuali che sono li apposta per sfogliare le verità intrinseche nelle gabule degli errori biblici.... e renderle comprensibili a noi miscredenti! [SM=x2479896] [SM=x2533864]

Che mal di testa! Sarò malato? [SM=x2482330]


Davvero Poly, io non riesco a capire come tu possa accettare simili pseudo autorità come guide spirituali la dove è ampiamente dimostrato che è tutto un bluf per poter infinocchiare le masse! [SM=g7449]

Attendo le tue contro.... illusioni, per poterti regalare un'altra chicca... shalom carissimo!

Polymetis
00domenica 20 marzo 2011 20:58
Per Flabot


“Io ritengo che su Dio, qualsiasi sia la maniera che uno ha di intenderlo, di una cosa dobbiamo essere sicuri, che per essere eterno, non deve, anzi non può cambiare il proprio " Modus Operandi", nella stessa maniera in cui il sole non può decidere dove non battere, o la pioggia dove non cadere, ecc. ecc.
Partendo da questo presupposto mi sembra lampante il come, il pretendere di spiegare Dio di tutte le religioni, sopratutto quelle basate sulla Bibbia, cattolici in testa, sia un procedere a tentoni senza nulla realmente sapere. Parlare di infallibilità in materia di morale e di fede a questi livelli lo trovo assai ridicolo. “



Temop di non capire quale sia la correlazione logica tra l’asserto “Dio è immutabile” e l’asserto “dunque tutte le religioni sbagliano”. Dio non cambia modus operandi? E allora? Chi ha mai detto che l’abbia cambiato? La Chiesa non procede a tentoni, semplicemente dice cosa è infallibile e cosa non lo è, e divide chiaramente i due campi, dicendo che non c’è mutamento dottrinale nei dogmi, mentre altre materie sono opinabili. Quindi la Chiesa non ha mai cambiato nulla di ciò su cui avesse impegnato la propria infallibilità.


“Trovo di cattivo gusto, per un cattolico praticante, il citare a proprio sostegno questa frase di Galileo Galilei, frase che è stata dovuta dire dal medesimo, per evitare di venire bruciato vivo come eretico, dai cattolici praticanti di allora. “



Non è colpa mia se tu dai per scontata la tua ignoranza. Quella frase non è di Galileo, ma egli la copiò dal cardinal Baronio. E inoltre, perché affermi che dovette dire quella frase per evitare di venir bruciato? E’ l’esatto contrario: quella frase, che allude ad una infallibilità della Bibbia solo in materia di fede, era proprio la tesi che a Galileo era contestata, o meglio, che finirono per contestare a Galileo dopo che la usò per difendere l’ortodossia della propria tesi eliocentrica. La tesi secondo cui la Bibbia è infallibile solo in materia di fede era comune già prima di Galileo, tanto è vero che nella lettera a Cristina di Lorena la definisce “dottrina così trita tra i teologi che sarebbe superfluo produrne affermazione alcuna”. Per colpa di Galileo tuttavia questa ovvietà divenne in seguito sospetta alle gerarchie. Il problema di Galileo infatti non era quello che diceva, ma come lo diceva. Chi pensa che Galileo sia stato processato per aver difeso l’eliocentrismo non ha capito nulla. Non a caso infatti l’eliocentrismo non è una tesi di Galileo, ma una tesi che egli riprende da Copernico, e Copernico era un canonico polacco col la specola nella torre di una cattedrale. Il suo libro pro-eliocentrismo uscì decenni prima dell’affaire Galileo, e ottenne persino l’imprimatur. Perché dunque Galileo, anch’egli sostenitore dell’eliocentrismo come Copernico, fu invece condannato? Perché a differenza di Copernico non presentò la sua tesi in forma ipotetica, ma la diede per certa e provata, e a chi gli rispondeva che non era possibile perché la Scrittura è invece geocentrica, il pisano rispondeva con la frase del card. Baronio sul fatto che la Bibbia non vuole insegnare com’è fatto il cielo, ma come si vada in cielo. Il risultato fu che una dottrina teologica prima accettatissima, divenne in odio alle gerarchie per l’uso strumentale che ne fece Galileo. Sicché, in sintesi:
a)Quella frase non è di Galileo.
b)Non l’ha affatto dovuta pronunciare per evitare d’essere condannato, anzi, è il contrario, quella dottrina stava per farlo condannare.

Inutile dire poi che non ha senso dire Galileo è stato perseguitato “dai cattolici praticanti”, curiosa definizione del suo processo che tu hai appena dato. I cattolici praticanti infatti erano gran parte dei cattolici d’Europa e del mondo, ma non per questo si può dire che siano stati “i cattolici praticanti” a perseguirlo, bensì “alcuni cattolici praticanti”, e per la precisione il Sant’Uffizio.

Per Claudio Cava


“Se Dio non fosse cio' che in realta e', cioe' solo strumento di potere, questa gente si guarderebbe bene gia' solo dal nominarlo.
Altro che millantare di conoscerlo come fosse uno con cui sono stati a cena la sera prima”



Ma la Chiesa non dice di conoscere Dio, dice semplicemente che a proposito di Dio ne sa un pochetto più degli altri. Il Concilio Lateranense IV ha poi decretato che, essendo Dio il Totalmente Altro, le nostre affermazioni su di lui sono più dissimili che simili alla realtà che descrivono. Lo pseudo-Dionigi ha sintetizzato il tutto meravigliosamente quando, compendiando la teologia negativa scrisse: “Dio è amore, Dio non è amore, Dio è più che amore”. Ma queste cose, sono un tantino fuori dalla vostra portata.


“Scava scava trovi solo menzogne, accomodamenti e brame di potere e di sopraffazione.
In estrema sintesi, lo spirito teocratico. “



Ovviamente le prove latitano come al solito.



Esattamente lo stesso spirito teocratico che spinge i kamikaze islamici, i terroristi e quegli Stati che ancora giustiziano gli atei, gli omosessuali e i fedeli di altre sponde. “



Non esiste la figura del kamikaze in casa cattolica, in quanto il martire cristiano non si uccide bensì viene ucciso, e quando muore ma non uccide gli altri, bensì muore solo egli stesso. Sicché, non c’è alcun parallelo nel cristianesimo del fanatismo islamico della figura del kamikaze, cioè di chi uccide se stesso per uccidere gli altri.


“La gente e' ingenua, crede siano cose distinte e imparagonabili, ma qui da noi quelle cose non le fanno solo perche' non gli vengono permesse, non perche' siano piu' buoni. “



Bla bla bla. L’affermazione è indimostrabile, ovviamente. Gratis adfirmatur, gratis negatur. Inoltre, gioverà ricordare che nella storia cristiana la figura del kamikaze non esiste, né in questo secolo né negli altri, pare dunque che non sia la figura dello stato di diritto moderno quello che impedisce ai cristiani cattolici di andare a farsi saltare in aria uccidendo altra gente.


“Ti sto ripetendo da mesi, se non anni, che il mio unico scopo e' relegare te, i tuoi padroni e i tuoi colleghi negazionisti cattolici nel posto che vi compete, cioe' nel ridicolo.

Tu lo fai da solo, da dio.

Io posso solo limitarmi a farlo notare. “



E a me non spetta altro che far notare, come già fatto, che i tuoi additamenti circa un mio presunto ridicolo non sanno mai spiegare o argomentare in che cosa consisterebbe questo ridicolo, o quali siano le fallacie logiche nei miei passaggi.


“Sono contento.
Vederti dissertare di errori IPOTETICI e' il massimo dell' onesta' intellettuale che si puo' ottenere, da te.”



E perché mai? Posso dissertare anche di errori di trasmissione reali, visto che ci sono. Ma nessuno qui dentro sa neppure l’alfabeto greco, figurarsi dunque se potete parlare di critica testuale o di trasmissione dei testi.


“Garanzia della veridicita' delle vostre affermazioni in che senso? “



Forse non mi sono spiegato bene. Il mio discorso in questo caso intendeva dire che, il fatto che la Chiesa abbia creato la Bibbia, è la prova che, se c’è un cristianesimo vero, questo è quello cattolico, proprio perché è il cristianesimo che ha creato il canone del NT, e dunque, per poter accettare il NT, bisogna prima accettare come infallibile la Chiesa che l’ha creato, cioè noi. Il mio discorso era cioè un’osservazione fatta agli altri cristiani, non a degli atei. In sostanza io dicevo agli altri cristiani che la Bibbia è roba nostra, nostra creazione, e dunque, se vogliono ritenerla Parola di Dio, prima devono ammettere chi l’ha scelta, cioè la Chiesa Cattolica, sia anch’essa ispirata da Dio, perché se non lo ammettono dovrebbero concluderne che il canone è stato scelto da esseri umani fallibili, e dunque la Bibbia è una collection di libri del tutto fallibile ed opinabile. I protestanti cioè, che accettano la Bibbia ma non la Chiesa che ha creato quella Bibbia, si contraddicono, perché non sono in grado di spiegare come sia possibile che una Chiesa da loro considerata non infallibile abbia creato una Bibbia infallibile. Per questo facendo un confronto tra Chiesa Cattolica e WTS, affermavo che la megalomania della Chiesa Cattolica, cioè il suo attribuirsi la maternità delle Scritture, è la prova che se c’è un cristianesimo vero, esso è quello cattolico, perché i TdG invece non possono che limitarsi ad usare un testo creato da noi, cioè la Bibbia, senza potersi vantare d’averlo creato, e dunque sono un cristianesimo si serie B, come l’intero protestantesimo. Questo, ovviamente, lo dico in termini semplicistici per far penetrare il discorso.


“La prova che una donna ha partorito restando vergine e della quale si e' deciso 17 secoli dopo (o quanti vuoi tu) che ha messo le alucce ed e' svolazzata FISICAMENTE in cielo? “



Il dogma dell’Assunzione in Cielo di Maria risale al 1950, quindi 19 secoli dopo. Inutile dire ovviamente che la promulgazione di un dogma non coincide con la nascita di quella dottrina. Un dogma viene sancito non quando la dottrina nasce, ma quando c’è bisogno di ribadirla contro persone che la minacciano. Vale a dire che i dogmi sono creduti da tempo immemore, e i Concili non li creano, semplicemente li ratificano in modo infallibile, per ribadirli qualora qualcuno li negasse.

Per Sonny


“E l'ho già sentita dai tdg! Non si può leggere la bibbia, e pensare di capirla, senza l'aiuto, (guida) del Corpo Direttivo geovista!

che fate Poly.... vi ripetete? Vi copiate? Vi contendete le frasi fatte”



No Sonny, sono loro che copiano noi, la frase è nostra, anzi, è della Bibbia stessa. Le Scritture stesse riconoscono che esse sono difficili e che alcuni le travisano:

“In esse (qui si parla delle lettere di Paolo N.d.R.) ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.” (2Pt 3,16)

La Scrittura inoltre non va interpretata privatamente:

“Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione,” (2Pt 1,20)

Ovviamente, se vogliamo discutere del testo greco di questi versetti, sono qui a disposizione.


“Ma supponiamo pure che tu, nella spiegazione che mi hai dato avessi pure ragione..”



Io non ti ho dato nessuna spiegazione, ti ho dato quella di un rabbino, e t’ho pure detto che non la condivido, e che per me i due versetti potevano tranquillamente dire cose diverse, perché questo rientrava nel piano di sviluppo di una pedagogia divina che andava per gradi nello spiegare le cose.


“Ma supponiamo pure che tu, nella spiegazione che mi hai dato avessi pure ragione... sorge come per magia, una terza contraddizione che smena il can per l'aia le due precedenti.... ossia Geremia 33,8 che dice:

li purificherò di tutta l'iniquità, con cui hanno peccato contro di me;
perdonerò tutte le loro iniquità con cui hanno peccato contro di me
e si sono ribellati a me.


Come hai potuto notare, qui non c'è più ne padre sui figli, ne figli che portano i peccati dai padri, ma addirittura vengono TUTTI perdonati dalla bontà di un dio.... "mercenario"?

Anche qui, ti chiedo... chi è che si contraddice”



Temo di non capire dove mai starebbe la contraddizione. Ricapitoliamo. Il primo versetto, quello dell’Esodo, dice, in teoria, che le colpe dei padri ricadrebbero sui figli (ma è solo una delle tante letture, il rabbino ne dava un’altra basandosi sul testo ebraico). Il secondo versetto, da Deuteronomio, diceva che Dio non punisce le colpe dei padri nei loro figli. Questi due versetti, abbiamo detto, possono contraddirsi o non contraddirsi a seconda che si adotti o meno la lettura del rabbino da me citata. Il terzo versetto da Geremia, dice che Dio perdona le colpe di tutto il popolo. Con cosa mai dovrebbe contraddirsi? Non si contraddice col II versetto, perché il II versetto dice solo che Dio non punisce i figli per le colpe dei Padri, al massimo potrebbe contraddire il versetto numero uno, cioè quello che dice che le colpe dei padri ricadono sui figli, ma lo contraddirebbe solo se il versetto uno dicesse davvero che le colpe dei padri ricadono sui figli, il che è solo un’ipotesi come s’è visto. Mi pare dunque che questo versetto di Geremia non dica alcunché di nuovo. E poi, in realtà, anche non prendendo per buona la spiegazione rabbinica del I versetto, non capisco comunque perché contraddirebbe il terzo. Il testo di Geremia non sta parlando di una cosa in generale, ma di un caso storico specifico. Geremia, che sta descrivendo una guerra davvero avvenuta, dice che dopo la distruzione di Gerusalemme Dio perdonerà il suo popolo peccatore anziché punirlo. Si tratta dunque di un provvedimento una tamtum. Sarebbe come, per fare un parallelo, se la legge italiana dicesse che la pena per l’omicidio è l’ergastolo, ma questo non toglie il fatto che il Presidente della Repubblica se vuole può derogare a questa legge e concedere la grazia al condannato, come infatti spesso avviene. Similmente negli Usa l’omicidio prevede la pena di morte, ma ogni tanto si sente che un condannato alla sedia elettrica che aspetta nel braccio della morte viene graziato dal governatore. Similmente il passo di Geremia dice che il popolo meriterebbe d’essere punito, e questa è la legge divina, ma Dio è clemente e dunque grazia chi vuole e quando vuole. In questo caso, sebbene il popolo ebraico avrebbe meritato l’ira divina, dopo la distruzione di Gerusalemme dio non se ne starà arcigno ma anzi lo perdonerà. È cioè un gesto di grazia straordinario, che non inficia l’idea che la prassi ordinaria potrebbe essere invece che le colpe dei padri ricadano sui figli (che poi questa sia davvero la prassi ordinaria, è dubbio, alla luce della spiegazione alternativa del versetto dell’Esodo data dal rabbino).
In conclusione: non capisco proprio che cosa dovrebbe dimostrare il versetto di Geremia che hai citato.



“Anche qui, ti chiedo... chi è che si contraddice? O meglio, quale fra i tre, la chiesa mostra che è quello corretto?”



Nessuno dei tre si contraddice, o forse ci contraddicono tutti e tre. Entrambe le ipotesi sono possibili, visto che la Chiesa non ha un parere ufficiale in merito a questi versetti, e visto che esista una lettura di questi versetti che li rende non contraddittori. Non esiste dunque un “versetto corretto”, perché non c’è alcun obbligo a dire che l’uno esclude l’altro.


“? E in base a cosa lo mostra? Dio gli ha spiegato direttamente a lei il significato di simili contraddizioni? E come l'ha fatto? Tramite lo spirito santo? “



Come già detto la Chiesa non ha alcun parere su questi versetti.


“E cosa farebbe di concreto questo spirito santo Poly? Suggerisce all'orecchio del papa o dei cardinali l'unica verità interpretabile tra mille contraddizioni?”



A volte ho la netta impressione che non capisca niente di quello che scrivo. Le mie impressioni vengono spesso confermate.
Comunque, per rispondere alla tua domanda, lo Spirito non suggerisce all’orecchio, perché non ha una bocca. Semplicemente l’opera dello Spirito Santo si ha nel fatto che lo Spirito fa conoscere nel loro intimo la verità a coloro che debbono parlare a nome della Chiesa, cioè ai Padri Conciliari. In concreto questo avviene perché nel Concilio Ecumenico si esprime l’intera cristianità, cioè la dottrina a tutti comune. Siccome i Padri Conciliari vengono dalle diverse parti del mondo si ha, nell’inter-relazione reciproca, cioè nello scambio inter-soggettivo, la certezza di isolare quelle che sono mere opinioni private, e di arrivare a quella che è la fede comune.


“Davvero Poly, io non riesco a capire come tu possa accettare simili pseudo autorità come guide spirituali la dove è ampiamente dimostrato che è tutto un bluf per poter infinocchiare le mass”



Dimostrato, e dove? T’ho già detto che la tua idea di sapere qualcosa che io ignoro è una pia illusione. Io al contrario credo quello che credo proprio perché conosco tutto quello che tu credi di sapere e so come confutarlo.

Ad maiora
Sonnyp
00lunedì 21 marzo 2011 19:03
Mio caro Poly......
Tu dici che la bibbia è susseguente alla chiesa e che è la chiesa che l'ha canonizzata e valorizzata.

Ma strano a dirsi, quando la bibbia stessa, vi da contro, allora ecco che tiri in ballo storici, critici, studiosi, esegeti, e quant'altro pur di trovare appoggio alle tue opinioni.

Insomma, alla fine sei come i tdg! Hai sempre ragione tu!

Certo che a cantarsela e suonarsela da soli, caro Poly, è facile per tutti asserire che la propria musica è la migliore!

La bibbia l'hanno scritta UOMINI, per gli UOMINI, e Dio non centra proprio un bel nulla!!! Sol oche quando vi fa comodo, allora ecco che appare Dio che ha ispirato l'autore e gli ha sussurrato cosa doveva mettere per iscritto, a patto che non contradicesse la chiesa, altrimenti è un libro apocrifo! Ma fammi il favore Poly!!! Ma come puoi pensare che io ci caschi dopo essere stato nei tdg?

Conosci il detto di chi si scotta con l'acqua calda vero?

Ebbene... tieniti pure la bibbia, la chiesa, il magistero, con papa e cardinali compresi che tanto la zuppa è sempre la stessa.....



La Chiesa garantisce l’ispirazione del Luca che ha valutato, se dunque un ipotetico capitolo di Luca in più saltasse fuori, nulla garantisce che lo Spirito Santo lo stesse ispirando anche in quel capitolo.




E questo chi lo dice Poly, tu? Il magistero? La chiesa? Ma con quale credibilità? La sua parola stessa? [SM=x2477911] Sempre più ridicola la cosa? Il cane che si morde la coda......

La chiesa è da Dio.... e chi l'ha detto? L'hanno detto gli apostoli.

Ah e chi erano gli apostoli? Gli apostoli erano la chiesa! E la chiesa chi l'ha fatta? L'ha fatta Dio! E chi l'ha detto? L'ha detto la chiesa!


[SM=g7405] [SM=g7483] [SM=x2477911] [SM=x2479889]


E via discorrendo! Ma ogni tanto ti rileggi Poly? Citi un autorità che non è per nulla una autorità.... citi prove che non sono per nulla prove.... proponi conferme che sono tutto meno che conferme!


Insomma... chiedi all'oste se il suo vino è buono. Cosap ensi che ti risponderà? Tu fai la stessa identica cosa! Bhààààà [SM=x2479882]

Buona serata Poly.... Shalom.
flabot
00lunedì 21 marzo 2011 19:33

Temop di non capire quale sia la correlazione logica tra l’asserto “Dio è immutabile” e l’asserto “dunque tutte le religioni sbagliano”.




Ed io temo di nin essere in grado di fartelo capire.






Dio non cambia modus operandi? E allora? Chi ha mai detto che l’abbia cambiato?




Leggendo del Dio rappresentato nell'Antico Testamento, qualche dubbio può venire.







La Chiesa non procede a tentoni, semplicemente dice cosa è infallibile e cosa non lo è, e divide chiaramente i due campi, dicendo che non c’è mutamento dottrinale nei dogmi, mentre altre materie sono opinabili. Quindi la Chiesa non ha mai cambiato nulla di ciò su cui avesse impegnato la propria infallibilità






Visto che si parlava del buon Galilei, ecco di seguito parte della sentenza emessa a suo carico, così sui due piedi da il senso di gente che procede a tentoni.



« che il Sole sia centro del mondo e imobile di moto locale, è proposizione assurda e falsa in filosofia, e formalmente eretica, per essere espressamente contraria alla Sacra Scrittura;
che la Terra non sia centro del mondo né imobile, ma che si muova eziandio di moto diurno, è parimenti proposizione assurda e falsa nella filosofia, e considerata in teologia ad minus erronea in fide »
flabot
00lunedì 21 marzo 2011 19:43

Non è colpa mia se tu dai per scontata la tua ignoranza. Quella frase non è di Galileo, ma egli la copiò dal cardinal Baronio. E inoltre, perché affermi che dovette dire quella frase per evitare di venir bruciato? E’ l’esatto contrario: quella frase, che allude ad una infallibilità della Bibbia solo in materia di fede, era proprio la tesi che a Galileo era contestata, o meglio, che finirono per contestare a Galileo dopo che la usò per difendere l’ortodossia della propria tesi eliocentrica. La tesi secondo cui la Bibbia è infallibile solo in materia di fede era comune già prima di Galileo, tanto è vero che nella lettera a Cristina di Lorena la definisce “dottrina così trita tra i teologi che sarebbe superfluo produrne affermazione alcuna”. Per colpa di Galileo tuttavia questa ovvietà divenne in seguito sospetta alle gerarchie. Il problema di Galileo infatti non era quello che diceva, ma come lo diceva. Chi pensa che Galileo sia stato processato per aver difeso l’eliocentrismo non ha capito nulla. Non a caso infatti l’eliocentrismo non è una tesi di Galileo, ma una tesi che egli riprende da Copernico, e Copernico era un canonico polacco col la specola nella torre di una cattedrale. Il suo libro pro-eliocentrismo uscì decenni prima dell’affaire Galileo, e ottenne persino l’imprimatur. Perché dunque Galileo, anch’egli sostenitore dell’eliocentrismo come Copernico, fu invece condannato? Perché a differenza di Copernico non presentò la sua tesi in forma ipotetica, ma la diede per certa e provata, e a chi gli rispondeva che non era possibile perché la Scrittura è invece geocentrica, il pisano rispondeva con la frase del card. Baronio sul fatto che la Bibbia non vuole insegnare com’è fatto il cielo, ma come si vada in cielo. Il risultato fu che una dottrina teologica prima accettatissima, divenne in odio alle gerarchie per l’uso strumentale che ne fece Galileo. Sicché, in sintesi:
a)Quella frase non è di Galileo.
b)Non l’ha affatto dovuta pronunciare per evitare d’essere condannato, anzi, è il contrario, quella dottrina stava per farlo condannare.

Inutile dire poi che non ha senso dire Galileo è stato perseguitato “dai cattolici praticanti”, curiosa definizione del suo processo che tu hai appena dato. I cattolici praticanti infatti erano gran parte dei cattolici d’Europa e del mondo, ma non per questo si può dire che siano stati “i cattolici praticanti” a perseguirlo, bensì “alcuni cattolici praticanti”, e per la precisione il Sant’Uffizio.




Devo confessare la mia ignoranza, ma sono mesi, se non anni che la buona Gabriella Prosperi, la utilizza su info tdg al termina di ogni suo post, e se non correggi tu, che lo sai, questi sbagli, questi poi si fossilizzano e diventano realtà condivise, concludendo, in questo specifico caso sei complice della mia ignoranza in materia, fai correggere la dicitura in questione per evitare il dilagare della su detta ignoranza.

Penso che la mia ignoranza sia direttamente proporzionata alla tua modestia, quindi mi consolo. ciao ciao


Il discorso di Galileo Galilei è interessante, ho trovato un sito dove si dice che di fatto il processo si è trattato di una regale vacanza spesata, ti risulta? Grazie di avermi costretto ad approfondire l'argomento in questione.






Polymetis
00lunedì 21 marzo 2011 20:42
Per Sonny


“Tu dici che la bibbia è susseguente alla chiesa e che è la chiesa che l'ha canonizzata e valorizzata.

Ma strano a dirsi, quando la bibbia stessa, vi da contro, allora ecco che tiri in ballo storici, critici, studiosi, esegeti, e quant'altro pur di trovare appoggio alle tue opinioni. “



E quand’è che la Bibbia ci dà contro, di grazia? Forse non t’è ancora chiaro che dire “La Bibbia nel punto x è contro la dottrina della Chiesa y” implica che si possa sapere a priori che davvero la Bibbia nel punto x ha un significato univoco. Come già spiegato però non esistono testi nella Bibbia che abbiano un significato univoco, e se n’è già dato prova smontando la tua pacchiana interpretazione di alcuni testi vetero-testamentari sui concetti di colpa e punizione. Sicché, prima di dire che la Bibbia contraddice la Chiesa, dovresti dimostrare che esiste un versetto che la contraddice. Non penserai seriamente che ci sia un solo versetto della Bibbia che io non ti sappia accordare alla dottrina cattolica?


“Insomma, alla fine sei come i tdg! Hai sempre ragione tu! “



Non vedo quale sia il problema. Tutti vogliono aver ragione, il problema se è se ci riescano o meno, e se siano in grado di sostenere la veridicità di quel che affermano. Non è che siccome la WTS pretendeva d’essere l’unica vera religione, ma essa t’ha deluso, allora chiunque altro abbia la stessa pretesa d’essere l’unica verità automaticamente è un ciarlatano. Il fatto che la WTS non sappia reggere la sua pretesa d’essere l’unica verità, non implica che altri non possano riuscirci.


“La bibbia l'hanno scritta UOMINI, per gli UOMINI, e Dio non centra proprio un bel nulla!”



Temo che l’affermazione sia gratuita.


“Sol oche quando vi fa comodo, allora ecco che appare Dio che ha ispirato l'autore e gli ha sussurrato cosa doveva mettere per iscritto, a patto che non contradicesse la chiesa, altrimenti è un libro apocrifo! “



Veramente l’idea di ispirazione non ha nulla a che fare con nulla di così pacchiano come il sussurrare alle orecchie, e inoltre è ovvio che se un testo contraddice la Chiesa è apocrifo, perché la Bibbia è una creazione della Chiesa. Semmai sei tu che devi dirmi come puoi affermare contemporaneamente che se un libro è scomodo alla Chiesa divenga apocrifo, quando sopra mi hai detto che nella Bibbia, cioè nei testi canonici, ci sono passi contro la Chiesa.


“Ma fammi il favore Poly!!! Ma come puoi pensare che io ci caschi dopo essere stato nei tdg? “



Temo che del tuo parere non mi importi granché, non essendo tu versato in alcuna materia utile per dare un giudizio in materie filosofiche, bibliche o teologiche.
Tu fai l’errore di credere, erroneamente, che se la WTS aveva delle pretese, e la WTS è imbrogliona, allora chiunque abbia le stesse pretese imbroglia anch’egli. Ma questa implicazione non ha base logica.


“E questo chi lo dice Poly, tu? Il magistero? La chiesa? Ma con quale credibilità? La sua parola stessa? Sempre più ridicola la cosa? Il cane che si morde la coda......

La chiesa è da Dio.... e chi l'ha detto? L'hanno detto gli apostoli.

Ah e chi erano gli apostoli? Gli apostoli erano la chiesa! E la chiesa chi l'ha fatta? L'ha fatta Dio! E chi l'ha detto? L'ha detto la chiesa! ? “



Non vedo quale sia il problema. Questo ragionamento, che tu hai così ben riassunto, non serve per convincere gli atei, serve per convincere i cristiani che vogliano tenersi la Bibbia. Questo ragionamento dice in sostanza che, poiché la Bibbia è una creazione della Chiesa, per credere alla Bibbia bisogna necessariamente credere alla Chiesa. È ovvio però che se una persona è atea, e non crede né alla Bibbia né alla Chiesa, di questo ragionamento non gliene importa nulla, e infatti questo ragionamento non lo stavo rivolgendo ad un ateo, ma a dei TdG. Quindi inutile che dici che il mio discorso manca di premesse, perché è ovvio che il mio discorso, nel forum da cui tu l’hai copiato, era rivolto a chi condivida con me la fede nella Bibbia, e io stavo dicendo a costoro che se credono che la Bibbia sia ispirata, necessariamente dovranno credere che sia ispirata anche la Chiesa, per il fatto che la Chiesa scelse la Bibbia.
Quindi è perfettamente inutile che metti delle stupide emoticons, semplicemente non capisci qual era il destinatario di quelle righe, e dunque qual era il tipo di discorso che potevo condurre sulla base di premesse comuni. Quando vorrò intavolare il discorso sull’esistenza di Dio, della Chiesa, della Bibbia, con degli atei, ovviamente userò altre argomentazioni.


“E via discorrendo! Ma ogni tanto ti rileggi Poly? Citi un autorità che non è per nulla una autorità.... citi prove che non sono per nulla prove.... proponi conferme che sono tutto meno che conferme! “



Mi rileggo eccome. Il mio discorso invece prova tutto quello che dice, perché è rivolto ad una persona, cioè il lettore TdG, che crede la Bibbia ispirata, non a TE, o ai tuoi 4 amichetti che giocate a fare gli atei e bigehellonate nella vostra ignoranza internettiana. Poiché il mio interlocutore TdG ritiene la Bibbia ispirata, io gli stavo dicendo che se crede la Bibbia ispirata, necessariamente dovrà ritenere infallibile anche chi la selezionò, cioè la Chiesa, altrimenti come potrebbe la Bibbia essere una collezione infallibile se fosse stata messa insieme da persone fallibili?

Per Flabot


“Ed io temo di nin essere in grado di fartelo capire. “



Probabilmente dipende dal fatto che il tuo pensiero è sommamente illogico e dunque non può essere messo per iscritto.


“Leggendo del Dio rappresentato nell'Antico Testamento, qualche dubbio può venire. “


L’eresia di Marcione è stata confutata secoli fa. Si può scorgere, dietro l’Antico testamento, nell’interpretazione che ne dà la Chiesa ovviamente, un filo rosso che conduce direttamente al NT, in base al modulo della pedagogia divina.


“Visto che si parlava del buon Galilei, ecco di seguito parte della sentenza emessa a suo carico, così sui due piedi da il senso di gente che procede a tentoni.



« che il Sole sia centro del mondo e imobile di moto locale, è proposizione assurda e falsa in filosofia, e formalmente eretica, per essere espressamente contraria alla Sacra Scrittura;
che la Terra non sia centro del mondo né imobile, ma che si muova eziandio di moto diurno, è parimenti proposizione assurda e falsa nella filosofia, e considerata in teologia ad minus erronea in fide »”



Come già scritto, la Chiesa distingue tra ciò che è infallibile (cioè i dogmi), e ciò che non lo è (il magistero ordinario). Una sentenza secentesca del Sant’Uffizio, decisamente, non rientra tra i pronunciamenti infallibili, esattamente come non rientrano tra i pronunciamenti infallibili neppure le parole dei papi, a meno che non parli ex cathedra. Sicché quello che hai riportato non confuta alcunché di quello che avevo scritto, e cioè: “La Chiesa non procede a tentoni, semplicemente dice cosa è infallibile e cosa non lo è, e divide chiaramente i due campi, dicendo che non c’è mutamento dottrinale nei dogmi, mentre altre materie sono opinabili. Quindi la Chiesa non ha mai cambiato nulla di ciò su cui avesse impegnato la propria infallibilità”
Se poi analizziamo il testo della condanna, notiamo che, per ironia della sorte, è paradossalmente corretto. Il testo infatti dice che è errato che il sole sia il centro del mondo (mondo sta in latino per universo), e che è falso che sia immobile. Per quando possa sembrare assurdo, la frase è vera! Il sole sta al centro del sistema solare, è vero, ma il testo del Sant’Uffizio dice che è falso che stia al contro del mondo, cioè dell’universo. Il Sole, la nostra stella, è solo un pianeta periferico della Via Lattea, la quale a sua volta è una galassia periferica. Se dunque ipotizziamo che l’universo sia finito, in quanto arriverebbe fin dove è arrivata l’espansione del Big Bang, allora è vero che la via lattea, occupando una posizione non centrale, è al centro dell’universo, così come non lo è il sole. Ed è falso che il sole sia immobile, perché esso compie un movimento di rivoluzione, insieme al nostro sistema solare, intorno al centro della Via Lattea.
La seconda parte invece, quella dove si dice che sia falso che la terra non sta al centro del mondo, non viene definita opinione eretica, bensì ad minus erronea in fide, e come è noto in teologia la falsità e l’eresia sono cose diverse.


“Devo confessare la mia ignoranza, ma sono mesi, se non anni che la buona Gabriella Prosperi, la utilizza su info tdg al termina di ogni suo post, e se non correggi tu, che lo sai, questi sbagli, questi poi si fossilizzano e diventano realtà condivise, concludendo, in questo specifico caso sei complice della mia ignoranza in materia, fai correggere la dicitura in questione per evitare il dilagare della su detta ignoranza. “



Come già detto, la frase fu presa da Galileo dal card. Baronio. Sicché Gabriella Prosperi, se la usa, può dire che Galileo la scrisse, sebbene Galileo non l’abbia inventata. Per la tua battuta invece, cioè il dirmi che non era consono che io usassi una frase DI Galileo, non basta che Galileo abbia usato la frase, occorre che l’abbia inventata, perché solo in questo modo sarebbe uno scempio utilizzarla, proprio perché sua sarebbe la paternità, di lui che fu condannato.


“Il discorso di Galileo Galilei è interessante, ho trovato un sito dove si dice che di fatto il processo si è trattato di una regale vacanza spesata, ti risulta”



L’hanno alloggiato bene, ma dire vacanza è eccessivo.

Ad maiora
GEOVA inforna
00lunedì 21 marzo 2011 22:10
Messaggio in attesa della convalida dei moderatori
Sonnyp
00martedì 22 marzo 2011 05:04
Per Raffaele.
I tuoi post d'ora in poi saranno TUTTI disponibili per la Polizia Postale, compresi quelli che minacciano come in questo ultimo caso.
Te l'ho già detto e te lo ripeto.... qualsiasi cosa tu possa pensare che io abbia fatto, (cambiare idea non è un peccato), non giustifica questa tua mania di minacciare la gente! Curati, ne hai davvero bisogno!
flabot
00martedì 22 marzo 2011 19:03
Per Polymetis




Probabilmente dipende dal fatto che il tuo pensiero è sommamente illogico e dunque non può essere messo per iscritto.




Ovviamente, se la metti su questo punto, mi fai venire voglia di provarmici a spiegartelo.
Se sei intelligente almeno un quarto di quello che pensi, magari mi capisci pure, ho detto "intelligente", non "colto" spero comprenderai la differenza.




Temop di non capire quale sia la correlazione logica tra l’asserto “Dio è immutabile” e l’asserto “dunque tutte le religioni sbagliano”.










Dio non cambia modus operandi? E allora? Chi ha mai detto che l’abbia cambiato? La Chiesa non procede a tentoni, semplicemente dice cosa è infallibile e cosa non lo è, e divide chiaramente i due campi, dicendo che non c’è mutamento dottrinale nei dogmi, mentre altre materie sono opinabili. Quindi la Chiesa non ha mai cambiato nulla di ciò su cui avesse impegnato la propria infallibilità.

flabot
00martedì 22 marzo 2011 19:27
Re:
Per Polymetis


Ho sbagliato a premere e mi è partita la risposta troppo presto, continuo qui.





Temop di non capire quale sia la correlazione logica tra l’asserto “Dio è immutabile” e l’asserto “dunque tutte le religioni sbagliano”.





Semplice, le possibilità sono tre, visto che non esistono due religioni, anche all'interno dello stesso credo, che abbiano la medesima idea di Dio. Dicevamo ci sono tre possibilità, o hanno tutte ragione, o hanno tutte torto, oppure ha ragione una solo di esse, le prime due risposte, qualsiasi sia delle due la preferita, sono senza dubbio più sensate della terza, io trovo troppo infantile il pensare che il DIO che si conosce da quando si è nati, sia sicuramente quello giusto. Io personalmente propendo per la seconda, hanno tutte torto, in buona fede, ma hanno visioni distorte della divinità.








Dio non cambia modus operandi? E allora? Chi ha mai detto che l’abbia cambiato?





Secondo me qualsiasi cosa sia, quello che definiamo Dio, oggi come duemila anni fa o trentamila anni fa si è e si sta comportando sempre nella stessa maniera, quindi trovo ridicolo tutto l'A.T. che umanizza il Dio rappresentatovi riversando su lui tutti gli aspetti caratteriali di nostra competenza. Ma anche nel N.T. non si scherza vedi la morte per mano divina, fatta fare negli atti degli apostoli, ai due coniugi che non hanno consegnato tutto il valore realizzato nella vendita del loro terreno, alla cassa comune gestita dai neo-cristiani semplicemente ridicolo, o non è veramente accaduto, oppure i poveri tapini sono stati infilzati dagli apostoli, altro che punizione divina, non raccontiamoci favole.









La Chiesa non procede a tentoni, semplicemente dice cosa è infallibile e cosa non lo è, e divide chiaramente i due campi, dicendo che non c’è mutamento dottrinale nei dogmi, mentre altre materie sono opinabili. Quindi la Chiesa non ha mai cambiato nulla di ciò su cui avesse impegnato la propria infallibilità.





Non ha mai cambiato niente? Pensa a chi riceveva piombo fuso in gola per aver bevuto il caffè per esempio, magari chi assisteva poteva pensare di essere di fronte ad un dogma infallibile li sui due piedi, non credi? Mannaggia ci siamo sbagliati, il caffè si può bere, errare umano est.







flabot
00martedì 22 marzo 2011 19:38
Per quanto concerne la frase di Galileo, sono oltre si felice che non l'abbia pensata lui, ma solo presa in prestito e malo usata, visto che sostieni che così dicendo ha peggiorato la sua posizione, sono felice, dicevo, perchè in tutta sincerità è una gran "baggianata" stò frase, ed ora sapendo chi l'ha partorita capisco pure il perchè.
Quando si riporta a fondo frase un nome fra parentesi, si dà per scontato, giustamente secondo me, che questi ne sia l'autore, difatti quando non si conosce,l'autore, si può trovare "ANONIMO" e non l'ultimo che la citata. Trovo curioso, che un saccente con spiccata propensione a fare il professorino come te, non ammetta almeno questo.



Ciao Flabot
Polymetis
00martedì 22 marzo 2011 21:12

“Semplice, le possibilità sono tre, visto che non esistono due religioni, anche all'interno dello stesso credo, che abbiano la medesima idea di Dio. Dicevamo ci sono tre possibilità, o hanno tutte ragione, o hanno tutte torto, oppure ha ragione una solo di esse, le prime due risposte, qualsiasi sia delle due la preferita, sono senza dubbio più sensate della terza, io trovo troppo infantile il pensare che il DIO che si conosce da quando si è nati, sia sicuramente quello giusto. Io personalmente propendo per la seconda, hanno tutte torto, in buona fede, ma hanno visioni distorte della divinità. “



Definire una possibilità "infantile" non vuol dire confutarla. Continuo dunque a non capire quale sia la correlazione tra le frase: “Dio è immutabile” e “tutte le religioni sbagliano”. Non hai detto infatti nulla per confutare l’idea che una persona abbia avuto la fortuna di nascere nella religione giusta. Cosa lo impedirebbe? Inoltre, io non credo al cattolicesimo perché ci sono nato, né si può dire che si creda ad una religione solo perché ci si è nati. Infatti esiste il fenomeno di chi cambia religione, o di chi diventa ateo, sicché se una persona persevera in una religione questo non può dipendere in automatico dal solo fatto che lì ci è nato, ma dipende, in molti casi, dal fatto che quella religione l’ha convinto. Io sono un filosofo, studiare le religioni è il mio campo, e lo faccio con strumenti concettuali un po’ più seri dei tuoi. Posso dunque dire che se sono cattolico è perché ho confrontato il cattolicesimo con le altre grandi religioni, e l’ho fatto in sede scientifica, e il cattolicesimo m’ha convinto maggiormente. La mia scelta è del tutto opinabile, ovviamente, ma non si vede quale sia comunque la fondatezza della tua argomentazione.


“Secondo me qualsiasi cosa sia, quello che definiamo Dio, oggi come duemila anni fa o trentamila anni fa si è e si sta comportando sempre nella stessa maniera, quindi trovo ridicolo tutto l'A.T. che umanizza il Dio rappresentatovi riversando su lui tutti gli aspetti caratteriali di nostra competenza. Ma anche nel N.T. non si scherza vedi la morte per mano divina, fatta fare negli atti degli apostoli, ai due coniugi che non hanno consegnato tutto il valore realizzato nella vendita del loro terreno, alla cassa comune gestita dai neo-cristiani semplicemente ridicolo, o non è veramente accaduto, oppure i poveri tapini sono stati infilzati dagli apostoli, altro che punizione divina, non raccontiamoci favole. “



Scusa ma la tua argomentazione fa pena, e potrebbe funzionare solo per i TdG. Infatti tu sostieni che Dio abbia cambiato mudus operandi solo perché vedi, dalla Bibbia, che ha cambiato modus operandi. In questo modo hai preteso di usare un’argomentazione di fondamentalismo biblico contro di me, cioè ti illudi che i cristiani pensino che la Bibbia descrive Dio in maniera realistica, e siccome il modo in cui è descritto Dio cambia, allora cambia anche Dio. Ma i cattolici non credono questo. Credono invece che Dio sia sempre lo stesso, che sia cioè immutabile, e che semmai i modi diversi con cui è descritto nella Bibbia non riflettano la realtà divina bensì solo le limitate capacità espressive e concettuali degli agiografi (cioè gli autori degli scritti). Vale a dire che la tua argomentazione funzionerebbe solo con chi prenda la Bibbia alla lettera, e non valuti i generi letterari. Ovviamente un fondamentalista mi risponderebbe che se io dico che la Bibbia a volte non è affidabile nel modo in cui descrive Dio, non ho più alcun mezzo per stabilire quando invece è affidabile, e così ho inficiato il concetto stesso di rivelazione. Ma questo è un problema solo dei protestanti, cioè di coloro che credono che Dio parli solo attraverso la Bibbia (dottrina del Sola Scriptura). I cattolici invece credono che Dio non abbia solo dato la Bibbia, ma anche una Chiesa per interpretarla. Sicché è la Chiesa che ci dice come navigare all’interno delle Scritture, e come trovare un filo rosso coerente all’interno di esse, sfrondando tutti gli antropomorfismi con mano sicura, perché è Lei, la Chiesa, che deve insegnarci il senso complessivo della Scrittura.


“Non ha mai cambiato niente? Pensa a chi riceveva piombo fuso in gola per aver bevuto il caffè per esempio, magari chi assisteva poteva pensare di essere di fronte ad un dogma infallibile li sui due piedi, non credi? Mannaggia ci siamo sbagliati, il caffè si può bere, errare umano est. “



Devo confessare che è la prima volta che senso questa notizia. Dove, di grazia, hai letto che “la Chiesa”, o per meglio dire un membro del clero, avrebbe ucciso qualcuno con del piombo fuso per aver bevuto del caffè? E la fonte in cui hai trovato questa notizia, riporta delle coordinate in documenti coevi? Perché sai, di storici dilettanti che inventano notizie anticlericali è pieno il mondo, errare humanum est.


“Per quanto concerne la frase di Galileo, sono oltre si felice che non l'abbia pensata lui, ma solo presa in prestito e malo usata, visto che sostieni che così dicendo ha peggiorato la sua posizione, sono felice, dicevo, perchè in tutta sincerità è una gran "baggianata" stò fras”



Beh, sai com’è, anche se non ne è l’autore, tutta la sua vita fu all’insegna di questa idea, che tu definisci una baggianata.


“Quando si riporta a fondo frase un nome fra parentesi, si dà per scontato, giustamente secondo me, che questi ne sia l'autore,”



O forse che la si è reperita negli scritti di questo qualcuno.

Ad maiora
flabot
00mercoledì 23 marzo 2011 11:28
Polymetis





Scusa ma la tua argomentazione fa pena, e potrebbe funzionare solo per i TdG. Infatti tu sostieni che Dio abbia cambiato mudus operandi solo perché vedi, dalla Bibbia, che ha cambiato modus operandi. In questo modo hai preteso di usare un’argomentazione di fondamentalismo biblico contro di me, cioè ti illudi che i cristiani pensino che la Bibbia descrive Dio in maniera realistica, e siccome il modo in cui è descritto Dio cambia, allora cambia anche Dio. Ma i cattolici non credono questo. Credono invece che Dio sia sempre lo stesso, che sia cioè immutabile, e che semmai i modi diversi con cui è descritto nella Bibbia non riflettano la realtà divina bensì solo le limitate capacità espressive e concettuali degli agiografi (cioè gli autori degli scritti). Vale a dire che la tua argomentazione funzionerebbe solo con chi prenda la Bibbia alla lettera, e non valuti i generi letterari. Ovviamente un fondamentalista mi risponderebbe che se io dico che la Bibbia a volte non è affidabile nel modo in cui descrive Dio, non ho più alcun mezzo per stabilire quando invece è affidabile, e così ho inficiato il concetto stesso di rivelazione. Ma questo è un problema solo dei protestanti, cioè di coloro che credono che Dio parli solo attraverso la Bibbia (dottrina del Sola Scriptura). I cattolici invece credono che Dio non abbia solo dato la Bibbia, ma anche una Chiesa per interpretarla. Sicché è la Chiesa che ci dice come navigare all’interno delle Scritture, e come trovare un filo rosso coerente all’interno di esse, sfrondando tutti gli antropomorfismi con mano sicura, perché è Lei, la Chiesa, che deve insegnarci il senso complessivo della Scrittura.







Tranquillo, non mi offendo se dici che argomento in maniera penosa, oramai ti conosco. Dimentichi che con la Bibbia, il nuovo testamento in particolare, siamo, anche secondo i cattolici, mi è stato ribadito qualche settimana fa dal parroco che mi sta catechizzando, di fronte a dei documenti storici, che narrano fatti realmente accaduti, quindi l'esempio da me riportato è realmente accaduto o no?

Se Dio cattolico non cambia il suo "modus operandi", come mai nell'eternità precedente da quando decide di essere creativo non lo è?
Come mai ad un certo punto della sua eternità, decide di creare quella buffonata della santissima trinità ed addirittura incarnarsi in un uomo, il cristo secondo voi, voleva fare un pò di ferie?
Polymetis
00mercoledì 23 marzo 2011 23:23

“Dimentichi che con la Bibbia, il nuovo testamento in particolare, siamo, anche secondo i cattolici, mi è stato ribadito qualche settimana fa dal parroco che mi sta catechizzando, di fronte a dei documenti storici, che narrano fatti realmente accaduti, quindi l'esempio da me riportato è realmente accaduto o no? “



Ma cosa me ne frega se il tuo parroco è un ignorante illetterato. O forse sei tu che non hai capito nulla dei sottili distinguo che egli ha introdotto. Se hai capito che per tutti i cattolici la Bibbia debba essere storica, allora o sei tu che non hai capito niente del discorso, o è il tuo parroco che deve tornare a studiare. Del parere di un parroco comunque il casa cattolica non ce ne facciamo nulla: non è che se una cosa la dice un parroco allora essa rappresenta il parere cattolico… Ma scherziamo… Il magistero non funziona così. Se vuoi sapere cosa pensi la maggioranza dei biblisti cattolici ti posto volentieri una pagina a proposito del rapporto tra Bibbia e storicità scritta dal più noto biblista italiano vivente, il card. Gianfranco Ravasi, che suppongo persino tu conosca. Come vedrai in queste pagine si fanno le pulci ai babbei che difendono l’idea che la Bibbia sia sempre storica, e si additano come mitici diversi episodi, dall’infanzia di Mosè a Noè:




(G. Ravasi, Il racconto del cielo, Milano, 1995, Mondadori, 295-297)


“Se Dio cattolico non cambia il suo "modus operandi", come mai nell'eternità precedente da quando decide di essere creativo non lo è?
Come mai ad un certo punto della sua eternità, decide di creare quella buffonata della santissima trinità ed addirittura incarnarsi in un uomo, il cristo secondo voi, voleva fare un pò di ferie?”



Sveglia gioia! Queste obiezioni sono state risolte già 1600 anni fa. Pregasi ritirare fuori il manuale di filosofia del liceo e rileggere gli estratti dal libro XI delle Confessioni di Agostino, dove si parla del rapporto tra Dio e il tempo… Dio è immutabile, eterno presente, e dunque, prima di creare Dio non faceva nulla, perché non esiste alcun “prima” che Dio creasse. Il tempo è una cosa creata da Dio, dunque non esiste un “prima” della creazione. Inoltre la teologia dice che Dio è atto puro, e dunque egli è un solo atto, non una serie di atti scanditi. Non esiste cioè successione in Dio tra gli atti di Dio. E’ solo dal nostro punto di vista, di noi esseri temporali, che esistono atti divini scanditi nel tempo, sicché Dio prima avrebbe chiamato Abramo, e poi, secoli dopo, Mosè. Ma nella realtà divina questi due atti non sono distinti od in successione, ma sono simultanei, perché Dio non è in sincrono solo col nostro presente. Dio è atemporale, e dunque, Dio non sta nel 2011 come noi. Egli è eterno presente ad ogni epoca, le sovrasta tutte rimanendo nella sua ipseità. In questo momento Dio parla ad Abramo, e parla anche agli uomini del 2040, e lo fa col medesimo atto. E’ come se la linea del tempo fosse un circuito di Formula Uno, e Dio, poiché è atemporale, fosse un elicottero che sorvola il circuito e lo può vedere tutto in simultanea dall’altro, e racchiuderlo con un solo sguardo. Sicché Dio con un unico gesto del proprio eterno presente raggiunge ogni punto della storia: con lo stesso atto puro ha creato il mondo, s’è incarnato, e distruggerà questo mondo. La successione degli eventi esiste solo per noi, non nell’atto puro divino. Questo, dopo Agostino, l’ha dimostrato filosoficamente Tommaso d’Aquino. Ma ora, visto che avevi mostrato particolare interesse per la creazione e sul “cosa faceva Dio prima di creare”, ti lascio con le riflessioni del libro XI della Confessiones di Agostino, con la speranza che anche tu in futuro non ti illuda più in futuro di poter aver pensato qualcosa che i teologia cattolici non avevano già previsto…

10. 12. Non sono forse pieni della loro vecchiezza quanti ci dicono : "Cosa faceva Dio prima di fare il cielo e la terra ? Se infatti, continuano, stava ozioso senza operare, perché anche dopo non rimase sempre nello stato primitivo, sempre astenendosi dall'operare ? Se si sviluppò davvero in Dio un impulso e una volontà nuova di stabilire una creazione che prima non aveva mai stabilito, sarebbe ancora un'eternità vera quella in cui nasce una volontà prima inesistente? La volontà di Dio non è una creatura, bensì anteriore a ogni creatura, perché nulla si creerebbe senza la volontà preesistente di un creatore. Dunque la volontà di Dio è una cosa sola con la sua sostanza. E se nella sostanza di Dio qualcosa sorse che prima non v'era, quella sostanza viene chiamata erroneamente eterna. Che se poi era volontà eterna di Dio che esistesse la creatura, come non sarebbe eterna anche la creatura?".

Tempo ed eternità
11. 13. Quanti parlano così non ti comprendono ancora, o sapienza di Dio , luce delle menti. Non comprendono ancora come nasce ciò che nasce da te e in te. Vorrebbero conoscere l'eterno, ma la loro mente volteggia ancora vanamente nel flusso del passato e del futuro. Chi la tratterrà e la fisserà, affinché, stabile per un poco, colga per un poco lo splendore dell'eternità sempre stabile, la confronti con il tempo mai stabile, e veda come non si possa istituire un confronto, come il tempo dura per il passaggio di molte brevi durate, che non possono svolgersi simultaneamente, mentre nell'eternità nulla passa, ma tutto è presente, a differenza del tempo, mai tutto presente; come il passato sia sempre sospinto dal futuro, e il futuro segua sempre al passato, e passato e futuro nascano e fluiscano sempre da Colui che è l'eterno presente? Chi tratterrà la mente dell'uomo, affinché si stabilisca e veda come l'eternità stabile, non futura né presente, determini futuro e presente? Sarebbe la mia mano capace di tanto, o la mano della mia bocca produrrebbe con parole un effetto così grande?

Risposte: - Dio non faceva alcunché;
12. 14. Ecco come rispondo a chi chiede: "Cosa faceva Dio prima di fare il cielo e la terra ". Non rispondo come quel tale, che, dicono, rispose, eludendo con una facezia l'insidiosità della domanda: "Preparava la geenna per chi scruta i misteri profondi". Altro è capire, altro è schernire. Io non risponderò così. Preferirei rispondere: "Non so ciò che non so", anziché in modo d'attirare il ridicolo su chi ha posto una domanda profonda, e la lode a chi diede una risposta falsa. Invece dico che tu, Dio nostro, sei il creatore di ogni cosa creata; e se col nome di cielo e terra s'intende ogni cosa creata, arditamente dico: "Dio, prima di fare il cielo e la terra, non faceva alcunché". Infatti, se faceva qualcosa, che altro faceva, se non una creatura? Oh, se io sapessi quanto desidero con mio vantaggio di sapere, allo stesso modo come so che non esisteva nessuna creatura avanti la prima creatura!

- non v'è tempo senza creazione.
13. 15. Se qualche spirito leggero, vagolando fra le immagini del passato, si stupisce che tu, Dio che tutto puoi e tutto crei e tutto tieni, autore del cielo e della terra, ti sia astenuto da tanto operare , prima di una tale creazione, per innumerevoli secoli, si desti e osservi che il suo stupore è infondato. Come potevano passare innumerevoli secoli, se non li avessi creati tu, autore e iniziatore di tutti i secoli? Come sarebbe esistito un tempo non iniziato da te? e come sarebbe trascorso, se non fosse mai esistito? Tu dunque sei l'iniziatore di ogni tempo, e se ci fu un tempo prima che tu creassi il cielo e la terra , non si può dire che ti astenevi dall'operare. Anche quel tempo era opera tua, e non poterono trascorrere tempi prima che tu avessi creato un tempo. Se poi prima del cielo e della terra non esisteva tempo, perché chiedere cosa facevi allora? Non esisteva un allora dove non esisteva un tempo.

L'eternità divina superiore ai tempi
13. 16. Ma non è nel tempo che tu precedi i tempi. Altrimenti non li precederesti tutti. E tu precedi tutti i tempi passati dalla vetta della tua eternità sempre presente; superi tutti i futuri, perché ora sono futuri, e dopo giunti saranno passati. Tu invece sei sempre il medesimo, e i tuoi anni non finiscono mai . I tuoi anni non vanno né vengono; invece questi, i nostri, vanno e vengono, affinché tutti possano venire. I tuoi anni sono tutti insieme, perché sono stabili; non se ne vanno, eliminati dai venienti, perché non passano. Invece questi, i nostri, saranno tutti quando tutti non saranno più. I tuoi anni sono un giorno solo , e il tuo giorno non è ogni giorno, ma oggi, perché il tuo oggi non cede al domani, come non è successo all'ieri. Il tuo oggi è l'eternità. Perciò generasti coeterno con te Colui, cui dicesti: "Oggi ti generai" . Tu creasti tutti i tempi, e prima di tutti i tempi tu sei, e senza alcun tempo non vi era tempo.

Il concetto di tempo
14. 17. Non ci fu dunque un tempo, durante il quale avresti fatto nulla, poiché il tempo stesso l'hai fatto tu; e non vi è un tempo eterno con te, poiché tu sei stabile, mentre un tempo che fosse stabile non sarebbe tempo. Cos'è il tempo? Chi saprebbe spiegarlo in forma piana e breve? Chi saprebbe formarsene anche solo il concetto nella mente, per poi esprimerlo a parole? Eppure, quale parola più familiare e nota del tempo ritorna nelle nostre conversazioni? Quando siamo noi a parlarne, certo intendiamo, e intendiamo anche quando ne udiamo parlare altri. Cos'è dunque il tempo? Se nessuno m'interroga, lo so; se volessi spiegarlo a chi m'interroga, non lo so. Questo però posso dire con fiducia di sapere: senza nulla che passi, non esisterebbe un tempo passato; senza nulla che venga, non esisterebbe un tempo futuro; senza nulla che esista, non esisterebbe un tempo presente. Due, dunque, di questi tempi, il passato e il futuro, come esistono, dal momento che il primo non è più, il secondo non è ancora? E quanto al presente, se fosse sempre presente, senza tradursi in passato, non sarebbe più tempo, ma eternità. Se dunque il presente, per essere tempo, deve tradursi in passato, come possiamo dire anche di esso che esiste, se la ragione per cui esiste è che non esisterà? Quindi non possiamo parlare con verità di esistenza del tempo, se non in quanto tende a non esistere.


Ad maiora
Claudio Cava
00giovedì 24 marzo 2011 08:49
Re:
Polymetis, 23/03/2011 23.23:






Come ripeto da sempre, nell' arte della mistificazione tu e i tuoi pecoroni-capo siete insuperabili maestri.

Cosa avrebbe diffuso anche nel mondo laico il Keller con quel libro?

Ma quando mai!

Il messaggio primario di quel libro e' che nella Bibbia c' e' molto di vero, storicamente parlando, ma NON dovuto a cause soprannaturali.

Cio' che riguarda le dottrine e la religiosita' viene sistematicamente smontato.

Perche' checche' ne dica la tua preziosa religione basata su allucinazioni mistiche di profeti cammellati l' origine del senso del soprannaturale e di riflesso l' invenzione delle divinita' come il tuo dio che poi non sarebbe neanche tuo/vostro ma di Israele e' tutta nell' ignoranza che spingeva a dare spiegazioni divine a cio' che non si sapeva.

Pagliacci!

Ciao
Claudio
flabot
00giovedì 24 marzo 2011 19:12
Che l'antico testamento sia difficilmente reale da un punto di vista storico, è cosa, almeno per me, risaputa, il parroco in questione si riferiva ai vangeli del nuovo testamento, nel valutarli documenti storici, presumo che concorderai in questo no? Per me personalmente sono dei libri di catechesi e quindi non è indispensabile siano corretti da un punto di vista storico, almeno non era questa lo scopo della loro stesura. Ma i poveri coniugi sono realmente stati uccisi dagli apostoli o no?
Polymetis
00venerdì 25 marzo 2011 12:11

“Come ripeto da sempre, nell' arte della mistificazione tu e i tuoi pecoroni-capo siete insuperabili maestri.

Cosa avrebbe diffuso anche nel mondo laico il Keller con quel libro?

Ma quando mai!

Il messaggio primario di quel libro e' che nella Bibbia c' e' molto di vero, storicamente parlando, ma NON dovuto a cause soprannaturali.

Cio' che riguarda le dottrine e la religiosita' viene sistematicamente smontato.



Temo che tu e il card. Ravasi abbiate letto un testo diverso, perché Keller dice esattamente quello che Ravasi sostiene. Il messaggio del libro era che la Bibbia registri tutto con un’accuratezza storica sbalorditiva, e che lo faccia perché, tra le altre cose, è il messaggio di salvezza di Dio per gli uomini. Scrive nella prefazione: “Da molto tempo la Bibbia è considerata esclusivamente come la storia della salvazione, il pegno della fede per i cristiani di tutto il mondo. Essa, invece, è anche in libro di fatti realmente avvenuti. Sotto questo aspetto difetta invero di completezza, in quanto il popolo ebraico scrisse la sua storia soltanto con riferimento a Geova, la storia, cioè, della propria colpa ed espiazione. Ciò nondimeno questi avvenimenti sono storicamente autentici e furono annotati con precisione addirittura sbalorditiva” (Werner Keller, La Bibbia aveva ragione, Milano, 1956, Garzanti, p. XV).

Come si vede per Keller la Bibbia è una cosa e l’altra, storia della salvezza, e storia di eventi annotati con straordinaria precisione.
La domanda che ci si pone ovviamente è se gli eventi descritti nella Bibbia oltre che avvenuti abbiano anche un’origine soprannaturale. Il cosiddetto Mar Rosso ad esempio, c’è aperto per lasciar passare gli Ebrei a causa del dito divino che ha fatto spartire le acque, o invece è stato un qualche fenomeno naturale che spiega la faccenda, e dunque, benché l’evento sia storico, esso non è di matrice divina?
In realtà, porsi un simile “aut-aut” mostrerebbe parecchia ignoranza nelle discipline filosofiche. Dal ‘600 circa infatti i filosofi hanno, sulla scia di Spinoza, una teologia del “miracolo” che combina l’intervento divino e la naturalità dei fenomeni. Se la natura infatti è opera di Dio, allora Dio secondo questi teologi si può ben servire delle leggi della natura per arrivare ai suoi scopi. Così, se anche la traversata del cosiddetto Mar Rosso fosse stata resa possibile da una bassa marea improvvisa, cioè da un fenomeno naturale, il miracolo divino ci sarebbe stato comunque, esso sarebbe infatti consistito nel far giungere gli Ebrei sulle sponde del suddetto mare proprio quando Egli sapeva si sarebbe verificato il fenomeno di bassa marea. Anzi, si può spingere l’azione divina più avanti, anche affermando che Egli sin dall’eternità, prevedendo che in quel momento sarebbe servita la bassa marea, programmò tutta l’infinita catena di cause ed effetti naturali all’interno del creato affinché si generasse un calo del livello dell’acqua allorché gli Ebrei dovevano passare.
Sicché, come insegna Spinoza, nel miracolo Dio non va contro le leggi di natura, ma usa la natura stessa per raggiungere i suoi scopi.
Ovviamente, nulla esclude che Dio abbia davvero interrotto le leggi di naturale, ma mi premeva sottolineare che nulla nella teologia cattolica obbliga a presumere che lo debba fare, sicché la naturalità di un fenomeno non è una prova contro la matrice divina dello stesso.

Comunque, tornando al tema della discussione, credo che l’unica pagliacciata sia la tua risposta, visto che è completamente off-topic. Come sempre non hai risposto ad alcunché di quello che ho detto, attaccandoti ad un particolare secondario, in questo caso neppure vergato dal sottoscritto, per il puro gusto di replicare qualcosa, non rendendoti conto che la veridicità o meno delle affermazioni su Keller fatte da Ravasi non cambia di nulla la veridicità del mio impianto argomentativo.
Perché avevo citato Ravasi? Avevo citato Ravasi, massimo biblista italiano, per mostrare, contro la folle idee di Flabot, che non è affatto vero che i cattolici credano o debbano essere obbligati a credere alla storicità della Bibbia. In questo senso Ravasi fa alcune dichiarazioni, dicendo ad esempio che la nascita di Mosè così come descritta nella Bibbia è un mito, al pari di Noè.
Non c’entra un emerito nulla dunque che Ravasi apprezzi o meno il libro fondamentalista di Keller, quello che costituiva il fulcro della mia argomentazione era banalmente che Ravasi non prenda la Bibbia alla lettera e avvisi i cattolici di fare altrettanto, cioè di non prenderla storicamente alla lettera. Che cosa pensasse davvero Keller dunque è irrilevante ai fini della discussione e della risposta che stavo dando a Flabot.
Tra l’altro Ravasi, se si guarda bene, non dice che cosa Keller pensasse, ma che cosa ha causato il suo libro nel mondo laico. Sicché, se anche ammettessimo per pura ipotesi di lavoro che Keller davvero non credesse alla matrice divina degli eventi biblici, ciò che conta è che, come ha affermato Ravasi, la gente ha tratto dal suo libro, che Keller lo volesse o meno, una fede assoluta e miracolistica nei racconti biblici, prendendoli per autentiche narrazioni storiche nel senso moderno del termine.
Si noti che quando Ravasi parla di diffusione “nel mondo laico” non sta necessariamente usando la parola nel senso degenerato del termine, in base al quale “laico” è chi non crede in Dio. Nel lessico cattolico “laico” è chi non è ordinato, cioè qualsiasi cattolico che non sia diacono, sacerdote o vescovo è un “laico”. Laico è chi non fa parte del clero, e Ravasi dunque dice che tra i fedeli laici questo libro ha fatto un pessimo effetto.

Sicché, riassumendo:

1)L’oggetto della mia risposta a Flabot era il parere di Ravasi sulla storicità della Bibbia, non il parere di Ravasi sul libro di Keller. La tua risposta è irrilevante.
2)Ravasi non sbaglia a dire quello che Keller pensava, sempre che volesse dire quel che Keller pensava.
3)E’ ambiguo nel testo se Ravasi voglia dire che Keller pensava quelle cose, o se invece intendeva semplicemente dire che la lettura del suo libro ha causato nel pubblico dei lettori laici le idee menzionate.


“come il tuo dio che poi non sarebbe neanche tuo/vostro ma di Israele



La Bibbia definisce Dio come “Dio d’Israele” nel senso che Israele è la nazione che ha eletto, ma comunque Dio è il Dio di tutto l’universo, anche perché secondo la teologia biblica non ne esistono altri. I profeti biblici inoltre conoscono l’idea che un giorno tutte le nazioni convergeranno a Sion ad adorare YHWH, e che dunque tutte le Genti diventeranno spiritualmente semite.

Per Flabot


“Che l'antico testamento sia difficilmente reale da un punto di vista storico, è cosa, almeno per me, risaputa, il parroco in questione si riferiva ai vangeli del nuovo testamento”



Non è quello che avevi scritti. Dicevi: “Dimentichi che con la Bibbia, il nuovo testamento in particolare, siamo, anche secondo i cattolici, mi è stato ribadito qualche settimana fa dal parroco che mi sta catechizzando, di fronte a dei documenti storici.”.
Se dici “Bibbia”, intendi tutta la Scrittura, non solo l’AT. Se poi dici “il NT in particolare”, intendi dire che c’è che è vero per tutta la Bibbia, è vero soprattutto ma non esclusivamente per il NT, e dunque anche in questa formulazione l’AT è incluso.


“nel valutarli documenti storici, presumo che concorderai in questo no?”


Per niente. Non esiste una teologia cattolica uniforme su come intendere la storicità del NT, sicché molti episodi storicamente inverosimili sono tranquillamente considerati mitici. Le uniche cose su cui è obbligatorio credere alla storicità sono quelle che sono implicate nei dogmi. Sicché è obbligo credere che Cristo sia risorto, perché c’è un dogma che lo dice, ma non c’è ad esempio un dogma che dica che è obbligatorio che Gesù nacque a Betlemme, o che maledì un fico, o che cacciò i venditori dal tempio… I singoli esegeti pensano quel che vogliano sulle varie questioni.


“Ma i poveri coniugi sono realmente stati uccisi dagli apostoli o no?”



Veramente nel racconto non li uccidono gli apostoli, semmai è una punizione divina. Ad ogni modo, la risposta è che non c’è nessun obbligo di credere alla storicità dell’episodio, e, se è avvenuto, nulla obbliga a credere all’interpretazione teologica che fu data del medesimo. Può darsi che questi due siano morti davvero, ma che l’agiografo sbagli ad interpretare l’episodio come una punizione divina.
Noi cattolici non ci approcciamo alla Bibbia col metodo sciocco e semplicistico dei fondamentalisti protestanti, per noi l’unica ad avere la Chiesa per l’interpretazione della Bibbia è la Chiesa.

Ad maiora
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