Invito alle nozze di Lorenzo il Magnifico

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sole281
00domenica 10 settembre 2006 12:48
A soli venti anni Lorenzo Dé Medici illuminò con la sua stella Firenze, dove governò con grande fermezza e larghezza di vedute guadagnandosi l'epiteto di Magnifico. Nello stesso anno furono celebrate le sue nozze con Clarice Orsini, giovane dell'aristocrazia romana. L'avvenimento fu celebrato con molti, fastosi festeggiamenti. Per l'occasione molti furono i regali offerti dal contado fiorentino e dalle città toscane. Questi avvenimenti sono narrati con ricchezza di particolari da Piero di Marco Parenti, uno degli invitati che li descrisse allo zio materno Filippo Strozzi, esule a Napoli.
“Arrivarono al Palazzo di Via Larga centocinquanta vitelle, quattromila fra galline e papere, pesci, cacciagione e moltissime botti di vini "nostrali e forestieri" che Lorenzo generosamente distribuì al popolo anche prima di imbandire i veri e propri banchetti che si svolsero dalla domenica al martedì. Questi festeggiamenti fastosi sono richiesti dall'importanza della stirpe Orsini cui appartiene la sposa Clarice che fa il suo ingresso al palazzo a cavallo, accompagnata da un corteo di cavalieri. Le finestre della camera di Lorenzo sono ornate di rami d'olivo, simbolo di pace. Vengono allestiti cinque banchetti nel portico, nella loggia e nel cortile del palazzo; le tavole delle dame e quelle dei cavalieri - come vuole la regola del tempo - sono rigorosamente separate. Il tavolo della sposa si trova nella loggia e ad esso sono sedute cinquanta giovani nobildonne, mentre quelle anziane siedono all'interno del palazzo presiedute dalla madre dello sposo, Lucrezia Tornabuoni; nell'androne sono i giovani con Lorenzo e Giuliano e in altro tavolo gli anziani della città. Ma altre mense imbandite di vivande sono sistemate sia all'interno del palazzo sia sulla strada onde tutta la città - anche quella dei popolani - possa godere di questi festeggiamenti. Tutte le portate sono precedute da squilli di tromba; i portatori si fermano ai piedi dello scalone e solo a un cenno stabilito dello scalco si dirigono parte al piano superiore e parte nelle logge in modo che le vivande a un tratto si posavano in ogni luogo.
Anche l'apparecchiatura della tavola è accuratissima. Circondavano il David, la famosa statua bronzea di Donatello, alte tavole ricoperte da tovaglie; agli angoli enormi bacili d'ottone con i bicchieri; così anche è apparecchiato nell'orto attorno alla fontana. Sulle tavole una grande tazza d'argento colma d'acqua per rinfrescare bicchieri e bibite. Poi eravi le saliere d'ariento, forchette e coltellerie, nappi e morselletti e mandorle confette: confettiere pe' pinocchiati. Ogni tavolo era inoltre rallegrato da danze, musiche e piccoli spettacoli. L'abbondanza e la generosità dei festeggiamenti per le nozze di Lorenzo de' Medici e Clarice Orsini sancirono in qualche modo la politica di relazione fra la città e la Signoria che la governava basata sulla magnificenza.
sole281
00domenica 10 settembre 2006 12:49
Banchetto nuziale: storia del rito
Il pranzo di nozze è stato, in tutte le epoche e presso tutte le classi sociali, un’occasione nella quale ai motivi festosi puramente gastronomici se ne intrecciavano altri. Ostentazione di potenza e ricchezza o comunque sforzo di affermazione sociale, elementi rituali e simbolici legati all’atto matrimoniale, momenti augurali. Tutt’oggi mettendoci a tavola in un convivio di nozze si partecipa ad un rito. Famosi i banchetti per le nozze tra case regnanti e principesche del Rinascimento, quando alla volontà di dimostrare potenza e ricchezza, gli anfitrioni univano l’ansia di stupire e la passione per il lusso. Epocali le nozze di Lorenzo de' Medici , e scenografiche quelle fra Maria de' Medici e il re di Francia.
Nel Rinascimento, come già nel Medioevo, le allegorie e i simbolismi facevano parte praticamente di ogni fase della vita, e proprio a queste epoche risalgono molte delle usanze osservate ancora oggi alle tavole nuziali. Oltre al numero dei convitati mai dispari, è importante la presenza di dolci e zuccherini (confetti) come simbolo di dolce futuro. Indispensabili anche determinati frutti: mela (simbolo di dedicazione della sposa) e melagrana (simbolo di fertilità). Devono esserci poi anche cibi piccanti e afrodisiaci, per propiziare il lato fisico dell’unione.
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