Consigliato a chi vuole "farsi male": penso soprattutto all'amico
Case63...
Martedì di bici. Quando mi capita di uscire nei feriali, solitamente finisco per fare il giro classico fino a Portofino e ritorno, con la salita di
Ruta da affrontare nei due sensi. La cosa buona di questa salita "indigesta" a molti ciclisti è che ogni volta si può variare la discesa o la risalita, grazie ai suoi
6 diversi accessi (2 da Recco e Camogli e 4 da Rapallo e Santa Margherita).
Giunta così a Recco inizio l'ascesa e affianco un altro ciclista (presto chiarito, lui era appena partito ed era "freddo", altrimenti non ne sarei certo stata in grado). Lui man mano aggiusta i giri ed io cerco di non scollarmi, approfittandone per qualche chiacchiera, per quanto il fiato (mio) lo permetta.
Inevitabilmente il discorso cade sulla salita che stiamo affrontando, amata-odiata un po' da tutti. Io gli dico che il versante più duro di tutti (quello della Via Bana) non ho mai avuto il coraggio di affrontarlo.
"Ce n'è uno più duro ancora" mi fa lui. Sulla testa mi si accende un grosso punto interrogativo: pensavo di conoscerli tutti i versanti, questo da dove spunta fuori?
"Se vuoi vedere qual è lo facciamo per scendere su Rapallo". Solo un po' di titubanza, perché se il mio compagno ne esalta la durezza in salita, immagino che io... vedrò i sorci verdi in discesa, ma la curiosità è tanta. E sia.
A Ruta svoltiamo per
San Martino di Noceto, iniziando a scendere per una delle vie note. Dopo circa 3,5 Km. la
deviazione abbastanza anonima sulla sinistra, su una stradina che si distacca in salita (
Via Sotto la Croce, da Google), su cui io mi "pianto" per non aver cambiato in tempo il rapporto da discesa.
Dopo qualche centinaio di metri lui mi dice: "Alleggerisci più che puoi, che qui si sale, ma dura poco".
Si
"sale"? Ma non dovevamo
"scendere" su Rapallo?
Sul fatto che si salga comunque non c'è alcun dubbio: in un tornante ho rischiato il ribaltamento, ma ho resistito e non mi sono fermata (il ciclopc mi ha dato
max 22%!!!!). Probabilmente merito dell'adrenalina che avevo ancora in circolo dalla magica serata di ieri -
grande Renato (Zero (ndr) !!! - oggi niente poteva spaventarmi.
Ne è seguito un tratto in costa con continui cambi, su una stradina piuttosto stretta, che passa sulla sinistra dell'autostrada e con assenza totale di traffico, prima della discesa finale che, tra curve, sede stradale e pendenza, per me è stata come scendere giù per una scala a chiocciola.... ma in bici!! Due volte ho avuto paura di capottare, ma alla fine sono riuscita a ricongiungermi alla mia "guida", che cercava di convincermi dicendo: "vedi, quando vuoi potenziarti, questa è una salita che devi prendere di forza".
La strada sbuca proprio a fianco all'ingresso del casello dell'Autostrada, prendendo il nome di
Via Savagna. A Rapallo ci siamo divisi, lui verso Lavagna, io ho raggiunto Portofino come da programma.
Ringrazio
Vittorio per la compagnia e per avermi fatto scoprire questa nuova strada, che difficilmente entrerà nei miei itinerari futuri (soprattutto in salita!), ma che sono ben contenta di aver percorso... almeno per una volta (ma mai dire mai...)!
Ed ora la sfida è lanciata!
Sergio,
Aresius (o chi vorrà), aspetto i vostri resoconti su questa strada percorsa nel senso
Rapallo - Ruta!
Altimetria da Ruta a Rapallo, il senso da me percorso
Altimetria da Rapallo al bivio con la strada che sale da S. Maria del Campo, verso Ruta
Ciao!