Veliero 'fantasma' trovato davanti a Porto Rotondo

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ELIPIOVEX
00martedì 22 agosto 2006 22:15
(ANSA) - CAGLIARI, 22 AGO - Carte nautiche francesi del mare antistante il nord Africa, resti di cibi egiziani ma nessuna persona a bordo e nessun nome sullo scafo . Cosi' e' stato trovato un veliero bialbero di 22 metri, rimorchiato a Portisco dal personale di una motovedetta della Guardia Costiera di Golfo Aranci. L'imbarcazione si trovava a meno di un miglio, sottocosta fra Punta Volpe, Punta Lada e Porto Rotondo. La Guardia Costiera, che ha avviato le indagini, per il momento non scarta alcuna ipotesi.
ELIPIOVEX
00martedì 22 agosto 2006 22:17
Trovo sempre inquietante l'idea della barca vuota abbandonata di cui non si sa niente... un mistero tutto da scoprire... forse un dramma nascosto. Sembra di leggere un libro di pirati dove c'erano i vascelli fantasmi... o una puntata di Star Treck dove il capitano Kirk abborda una nave spaziale disabitata...
ELIPIOVEX
00martedì 22 agosto 2006 22:22
Se la notizia vi ha incuriosito e volete saperne di più...
CAGLIARI - Un regolare giro di perlustrazione per gli uomini dell'ufficio circondariale marittimo della Guardia Costiera di Golfo Aranci nelle acque di pertinenza ieri sera, e il recupero di una barca senza ormeggi, lasciata in balia delle onde, si è trasformato nell'inizio di un giallo, degno incipit di un film tipo Ghost ship o un romanzo di Clive Cussler.

Quando è stato avvistato dalle motovedette della Capitaneria, il veliero bialbero di 22 metri, probabilmente d'epoca galleggiava a largo di Punta Volpe, tra il Golfo di Cugnana e quello di Marinella. Sospinto dalle correnti, avrebbe rischiato di infrangersi contro le scogliere di lì a qualche minuto. Agganciata e fermata l'imbarcazione, all'interno uno scenario quasi piratesco: nel disordine generale, sono state trovate carte nautiche francesi del tratto di mare antistante il nord Africa, resti di cibarie egiziane, un tender sgonfio, qualche modesto indumento ma dell'equipaggio neppure l'ombra, come se si fosse dileguato nel nulla.

I militari hanno cercato di capire se la barca fosse stata lasciata temporaneamente incustodita o fosse stata volontariamente abbandonata e cosa ne fosse stato dei suoi passeggeri. Si è ipotizzato anche un incidente o un naufragio, ma nessuna traccia a bordo ha confermato l'ipotesi di una sciagura, né sono state raccolte testimonianze in merito. Non è stato al momento rinvenuto nessun numero d'immatricolazione, targa, documento o indizio per poter risalire al proprietario del veliero né per stabilire la sua provenienza. L'unica possibile indicazione sul nome potrebbe essere una targa che riporta la scritta "Bell'amica". E stata anche trovata una bandiera del Lussemburgo.

Sull'episodio la Procura della Repubblica di Tempio ha aperto un'indagine per diradare le nebbie che avvolgono la nave fantasma di Punta Volpe. E a chi pensa fantasticamente al ritorno dei "predatori del mare", gli inquirenti stanno vagliando ipotesi ben più reali. Gli elementi raccolti, secondo gli inquirenti, potrebbero far pensare che la barca sia stata rubata in qualche porto africano e abbandonata in tutta fretta forse qualche giorno prima (o anche lo stesso giorno) per qualche motivo. I vestiti ritrovati, infatti, dato l'alto standard qualitativo della barca, potrebbero non appartenere ai proprietari. Per quanto riguarda l'imbarcazione, potrebbe trattarsi di un veliero d'epoca, tenuto peraltro in perfette condizioni.

E' stata anche presa in considerazione l'ipotesi che la barca potesse essere il covo di corrieri di droga. Ma la ricerca di sostanze stupefacenti a bordo, effettuata per mezzo di alcune unità cinofile ha dato esito negativo. Dai controlli effettuati dagli investigatori nei registri navali risulta anche che la barca non abbia mai approdato in nessun porto sardo.
(Rosy)
00martedì 22 agosto 2006 22:40
Chissà che cosa nasconde... [SM=x988217]
ELIPIOVEX
00mercoledì 23 agosto 2006 14:21
Questo giallo mi appassiona e non poco...
Un altro articolo con altri particolari sulla vicenda

PUNTA VOLPE. IN RADA DA GIORNI NEI PRESSI DI PORTO ROTONDO, IERI L’IMBARCAZIONE È STATA TRAINATA FINO AL PORTO DI OLBIA
L’ombra dei pirati dietro l’ultimo giallo del mare
Un vascello fantasma approda in Sardegna
23/8/2006
di Pierangelo Sapegno




OLBIA. Il veliero fantasma è l'ultima storia del mare di quest'estate perduta fra i tre pescatori scampati all'Oceano dopo nove mesi su una barca rotta, gli sbarchi e i morti sulle coste della Sicilia e il nuovo giallo del trimarano in Portogallo. Anche questa è una storia favolosa, che magari nasconde tragedia e dolore come le altre, dentro alla sua bussola con il quadrante suddiviso in 32 gradi per scegliere la rotta giusta.

Un veliero senza nome, abbandonato vicino a Punta Volpe, Sardegna, fra gli yacht dei turisti, che ora se lo vanno a cercare come scialuppe che vogliono avvistare la terra. In coperta, un po' di cibo egiziano e francese, qualche straccio di vestito, due carte nautiche e qualche rivista di pochi giorni fa. Nessuno a bordo. In balia delle onde La barca è in buono stato e di gran valore. Quelli che l'hanno portata lì e sono scappati via dovevano avere le loro ragioni.

Come è successo con l'Intermezzo dei tre pescatori che hanno attraversato l'Oceano in balìa delle correnti dopo una tempesta che gli aveva ucciso due compagni e rotto il motore, come per il trimarano rovesciato da una bufera a Capo San Vincenzo con due sopravvissuti senza nome e un cadavere a bordo, anche questa volta è un mare in burrasca a portarci il suo mistero e la sua leggenda.

E' un giallo, hanno detto ieri gli inquirenti. Questa barca senza nome non si sa da dove arrivi e perché sia arrivata lì, non si sa cosa nasconda e quali altri misteri porti con sé. Il veliero è molto bello, un due alberi di ventidue metri, senza il nome sulla murata, fascinoso e strano insieme. E' apparso qualche giorno fa, a meno di un miglio sottocosta fra Punta Volpe, Punta Lada e Porto Rotondo. Stava lì in rada, senza movimenti attorno, senza segni di vita. I turisti avevano denunciato subito quella presenza strana, e il comando della capitaneria di porto di Golfo Aranci lo stava sorvegliando.

Poi, l'altro ieri, il maestrale ha fatto arare l'ancora e ha scarrocciato il veliero, che avanzava di piatto verso la costa, portato dal vento. S'è piantato sugli scogli. Nessun documento Il comandante della capitaneria Emilio Casale ha mandato là la motovedetta CP709 della Guardia Costiera per soccorrere l'imbarcazione e il suo equipaggio. Arrivati sul posto, hanno affiancato il veliero, ma hanno capito subito che a bordo non c'era nessuno. E' stato fatto venire un piccolo rimorchiatore per trainare la barca fino a Portisco.

Sono saliti sopra, per cercare qualcosa che identificasse il veliero e il suo proprietario. Dentro non aveva nessun documento di iscrizione (che è obbligatorio in qualsiasi parte del mondo). E' stata informata subito la Procura e sono scattate le indagini. Che cosa sarà mai questa nave fantasma? Una barca rubata? O l'imbarcazione di qualcuno che voleva a tutti i costi far perdere le sue tracce? E' una barca d'epoca, degli Anni 60 o 70, gli interni in compensato marino ben lavorato, in buono stato, anche se un po' trasandata, capace di navigare senza problemi dietro alla sua stella polare.

Quando gli uomini di Emilio Casale e gli agenti della Scientifica sono saliti a bordo, hanno trovato parecchie cose strane. Nessun documento d'iscrizione, «e nessuna indicazione per risalire almeno al porto d'appartenenza». Nei tempi andati, i capitani riempivano il proprio portolano, contenuto in un taccuino personale, probabilmente da trasmettere ai figli, con le istruzioni e la storia dei viaggi e della nave che comandavano. Oggi, anche se non lo fanno più, qualcosa a bordo che identifichi la nave ci dev'essere per forza. Sotto coperta La sentina era sporca, in coperta mancava di un po' di pittura ed era senza manutenzione ordinaria.

L'apparenza era trasandata. Sottocoperta, c'erano un po' di provviste, poca roba. Cibi d'origine egiziana, e altre scatole in lingua francese. Poco o nulla di abbigliamento. Solo magliette o stracci. Carte nautiche, sempre in lingua francese, del Nord Africa. Un tender parzialmente sgonfio. Alcuni oggetti abbandonati: una bandiera della Marina del Lussemburgo e una targa di legno con su scritto «Bel'Amica», in un italiano scorretto, con una sola elle. Poi c'erano delle riviste francesi abbastanza recenti, il che farebbe pensare che gli attuali proprietari della barca potrebbero arrivare da quelle coste.

Gli uomini della Scientifica hanno raccolto delle tracce organiche, che stanno esaminando. All'inizio s'era pensato a uno scafo mnle ormeggiato e trascinato al largo dal mare. Solo che negli ultimi giorni non è arrivata alcuna segnalazione di furti o smarrimenti. Si fanno strada altre ipotesi, alla fine: una barca rubata, oppure utilizzata per qualche traffico illecito e abbandonata. Pirati? Traffico d'armi? Chissà. Dicono gli inquirenti: «Per ora tutto è possibile». E in fondo cosa c'è di strano.

Il mare continua a regalarci anche adesso i suoi misteri e le sue leggende, dai pirati sulle antiche rotte commerciali ai viaggi della morte sulle carrette degli immigrati, fino al miracolo di tre pescatori che riescono a solcare l'oceano per ottomila chilometri su una barchetta con il motore rotto. Il veliero fantasma avrà anche lui la sua ultima favola, bella o terribile. I turisti stanno già andando a cercarlo. Perché stupirsi, alla fine? Persino sulla nave da crociera Sea Bourn Spirit assalita dai corsari al largo della Somalia, i 600 passeggeri, prima di scappare sottocoperta, s'erano affacciati a fotografare l'arrembaggio. Dev'essere il mare che ci fa così.
ELIPIOVEX
00venerdì 25 agosto 2006 14:18
(ANSA) - OLBIA, 24 AGO - Due cittadini lussemburghesi hanno rivendicato la proprieta' dell'imbarcazione recuperata mentre andava alla deriva nel nord Sardegna . I due si sono presentati agli ufficiali della Guardia Costiera di Golfo Aranci. A sostegno delle loro dichiarazioni i due avrebbero mostrato i documenti del veliero e fornito una serie di elementi che sono ora al vaglio della Guardia Costiera. Ai lussemburghesi sarebbero state contestate una serie di violazioni al codice della navigazione.
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00venerdì 25 agosto 2006 14:19
Il giallo non si chiude... questi qui hanno un bel po' di cose da spiegare...
ELIPIOVEX
00venerdì 25 agosto 2006 14:25
IL PROPIETARIO STUPITO
Stupito e anche un pò spaventato il proprietario del 'veliero fantasmà trovato alla deriva due giorni fa ad un miglio dalla costa di Punta Volpe a Porto Rotondo, in Sardegna. Così è apparso al comandante della Guardia Costiera di Golfo Aranci, Emilio Casale, che lo ha raggiunto per telefono. «Mi ha riferito -ha detto Casale - di aver lasciato ormeggiata alla fonda la sua barca perchè doveva fare un viaggio e che sarebbe tornato ai primi di settembre. Preoccupato ha anche chiesto se il veliero fosse stato danneggiato».

All'uomo, un cittadino lussemburghese del quale non sono state ancora fornite le generalità, i militari sono risaliti attraverso un contratto di ormeggio trovato a bordo del veliero, siglato circa un anno e mezzo fa in un porto francese. Il proprietario del veliero domani verrà sentito telefonicamente ancora una volta, e di nuovo con l'ausilio di un interprete. Nei prossimi giorni arriverà in Sardegna.

«Per prima cosa - spiega il comandante Casale - dovrà chiarire perchè ha lasciato la barca incustodita, senza guardiania, senza la bandiera dello Stato in cui naviga e senza quella in cui è iscritta l'unità. Poi ci dovrà spiegare perchè non aveva le luci di navigazione, le luci di fonda e la targa».
(Rosy)
00venerdì 25 agosto 2006 14:48
Secondo me non hanno risolto un bel niente. A parte il proprietario che fa finta di cadere dalle nuvole, che cosa immaginava capitasse, che la barca potesse rimanere ormeggiata per due settimane al largo senza che nessuno si accorgesse che a bordo non c'era nessuno? [SM=x988274] [SM=x988217]
ELIPIOVEX
00venerdì 25 agosto 2006 14:54
Secondo me c'è sotto qualcosa...
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