mistermoog, 05/09/2011 20.18:
Mi sa, Giano, che stiamo parlando di cose che altrove sono simili.
Comunque con l'esempio del tuo amico e le teste dei cavalli mi hai fatto ricordare una discussione, non mi ricordo più in quali meandri del forum, che tirai fuori. Ma era sempre sulla soggettività dell'esperienza. I cavalli del quadro erano cavalli finché non diventarono gli amici. In termini di esperienza così sarebbe. L'esperienza cosa è se non il materiale che viene filtrato dalla nostra mente? Il creatore è dentro di noi. Quello che traduce le particelle e i campi magnetici, quello crea.
Le emozioni poi sono figlie dell'esperienza, ma questa senza quell'amalgama che prende forma dentro di noi, esperienza non sarebbe. E quindi, dove sarebbero le emozioni? E' impossibile che un cieco\sordo possa fare viaggi astrali come noi qui (erroneamente) li intendiamo. Perché egli non ha a disposizione gli strumenti per mettere insieme la realtà. O, perlomeno, quella che per noi è realtà. La sua realtà sarà fatta d'altro. La sua percezione "onirica" di questa non sarà paragonabile a quella dell'uomo comune perché dispone di altri strumenti per mettere insieme la realtà nel proprio cervello. Ho detto "altri", non ho negato niente a nessuno eh?
Ciò detto, di quale "carta oggettiva" stiamo parlando?
Vedi, ho spesso l'impressione che dovremmo fare un passo indietro e un atto di umiltà.
Guardiamo le automobili passare e vediamo i fanali come due occhi, la presa d'aria del radiatore come una bocca ecc...
Fino a qualche annetto fa Dio era un omone con la barba grigia avvolto in candide vesti.
"Lo diabolo" era un signore coi baffetti e lo sguardo maligno, e andava in giro con un forcone.
La terra era al centro dell'universo.
L'ingresso dell'inferno avveniva da un vulcano.
Non riusciamo a staccarci dal fatto che NON siamo la misura di tutte le cose.
L'universo continua ad esistere oggettivamente e se fe
fo**e di noi microscopici esserini sparsi su un microscopico agglomerato di materia in una microscopica porzione di galassia in un microscopico pezzetto di universo.
Nonostante tutto, ci è stato dato uno strumento, il nostro corpo, con il quale misurare lo spazio circostante, e una mente con il quale esplorare il mondo reale e il mondo delle idee.
Questo per dire che mi piace partire dal presupposto opposto. Le cose esistono, sono, indipendentemente dal nostro giudizio.
Con questo rispondo anche a Maila
Maila1, 05/09/2011 15.20:
Giano,ma che bambini frequenti tu?
Ultimamente ho molto a che fare con una splendida pupacchiottola...e osservando i bambini ci possiamo accorgere di cose stupefacenti...
La osservavo l'altro giorno, prendere coscienza della qualità degli oggetti. E' un'esperienza quasi mistica...ad esempio una scatolina. La prende in mano, la apre, la chiude, la riapre, la osserva. Poi la chiude. Quindi la riapre, la riosserva con attenzione. E la chiude. E rifà lo stessa cosa per 10, 20 volte. Perchè? Mi sono risposto perchè non può essere sicura che l'oggetto sia effettivamente quello e immutabile. Non ha ancora afferrato il concetto di stabilità, le cose, come in sogno, potrebbero cambiare. Deve accertarsene, deve capire la differenza tra oggettivo (il nostro strumento corpo che percepisce e da' forma all'esistente) e mondo interiore (mondo artistico, dei pensieri in continua mutazione).