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ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE





“La favola di Alice non è come le altre, non comincia con “C’era una volta” e non finisce “e vissero felici e contenti” . È un susseguirsi di episodi fantasiosi, ricchi di personaggi originali che rimangono per sempre nella memoria.

ALICE LIDDEL
Ecco il Coniglio Bianco che corre veloce su un prato, guardando preoccupato l’orologio appeso al panciotto; Alice lo osserva incuriosita “Dove dovrà mai correre con tanta fretta, quel coniglietto? Ad una festa, forse, cui potrei magari andare anch’io?”. Alice non si stupisce per aver visto un coniglio in abito elegante con l’orologio in mano, ma pensa soltanto a vedere dove sta andando.
Il Coniglio Bianco si infila nella sua tana e Alice decide di seguirlo: quella tana è la porta d’ingresso per il Paese delle Meraviglie. Alice ci si tuffa entusiasta, contenta di trovare un diversivo rispetto alla compagnia della sorella, che passa il tempo leggendo libri noiosi, senza figure ne filastrocche.

Ma come fa Alice ad entrare nella tana di un coniglio? Trova una bottiglietta con scritto bevimi, che contiene una bevanda dal sapore eccellente (una specie di miscuglio di torta di ciliegie, crema, ananas, tacchino arrosto, caramella mou e pane abbrustolito col burro) che le permette di diventare piccola come un topolino e può tuffarsi all’inseguimento del Coniglio Bianco. Entra dunque nel paese incantato.

Vede, sdraiato su un fungo, un grande bruco azzurro, che se ne sta con le braccia conserte, intento a fumare in silenzio un lungo narghilè. E proprio il fungo su cui è sdraiato ha delle virtù magiche: quando Alice lo rosicchia da un lato cresce a dismisura, se lo rosicchia dall’altro lato diventa piccina piccina.

Poi incontra il Gatto del Cheshire, chiamato così perché sorride sempre. Si tratta di un gatto matto, come si definisce lui stesso, che da ad Alice consigli preziosi. Perciò, quando lei gli chiede quale strada deve scegliere per uscire dal bosco, lui risponde “Dipende soprattutto da dove vuoi andare” Alice replica “non m’importa molto …” e il gatto “Allora non importa che strada prendi.” Alice continua “… purchè arrivi in qualche posto”. Il gatto conclude “Ah, per questo stai pure tranquilla, basta che non ti fermi prima”.
Il Gatto del Cheshire, dispettoso, insegue Alice nelle sue avventure, però quando si allontana non va via camminando sulle sue zampette, ma svanisce a poco a poco, diventando invisibile: prima scompaiono le zampe e il corpo, poi il muso, alla fine rimane solo il sorriso e, per ultimo, scompare anche quello. E Alice commenta “Mi è capitato spesso di vedere un gatto senza sorriso, ma un sorriso senza gatto! È la cosa più curiosa che abbia mai visto in vita mia!”.

In realtà, altre sorprese attendono Alice nel suo viaggio attraverso il paese delle meraviglie.

Che dire quando vede una casetta con i comignoli a forma di orecchie e il tetto coperto di pelo? È la casa delle Lepre Marzolina. Si chiama marzolina perché è una lepre pazzerella. La incontra nel giardino davanti a casa che sta prendendo il te con il Cappellaio Matto ed il Ghiro dormiglione: tutti e tre trascorrono le loro giornate bevendo tè, perché il loro orologio si è fermato e segna sempre l’ora del tè.

Sembrerebbe incredibile a chiunque trovare questi personaggi seduti ad un tavolo imbandito con tazze da tè e pane imburrato. Alice, invece, anche adesso, anziché stupirsi, vuole partecipare e quindi si siede accanto a loro.

Dopo essersi rifocillata, riprende il suo cammino e giunge alla corte della Regina di Cuori, una società di carte da gioco: le picche sono i giardinieri, i fiori sono i soldati, i quadri sono i cortigiani e i cuori sono dieci principini.

La Regina è sempre arrabbiata e ripete spesso la stessa frase “Tagliategli la testa!”. Quando vede Alice, la sfida a una partita di croquet, il suo passatempo preferito, ma che strana partita: le palle sono porcospini vivi, le mazze sono fenicotteri vivi e i soldati, che sono carte da gioco, devono piegarsi in modo da reggersi sulle mani e sui piedi per formare degli archi.

A un tratto, la Regina vede il Gatto del Cheshire e, tanto per cambiare, ordina ai soldati di tagliargli la testa. Ma i soldati non sanno come fare: in quel momento, del gatto è visibile solo la testa, e come si fa a tagliare la testa se non esiste un corpo da cui tagliarla?
Il viaggio nel paese delle meraviglie si conclude con un processo per scoprire chi ha rubato i dolci preferiti dalla Regina, e il Coniglio Bianco spiega:

“la Regina di Cuori – in un giorno d’estate – avea cucinato – alcune crostate. Ma il Fante di Cuori – le dolci crostate – tutte è accusato – d’averle rubate”

Alice ride, non capisce, poi sente il Re proclamare che tutte le persone alte più di un chilometro e mezzo debbono allontanarsi dalla Corte. Alice si guarda: è cresciuta, è tornata alla sua normale statura. La Regina, ancora una volta, grida “Tagliatele la testa!” e i soldati sono pronti ad eseguire l’ordine, ma Alice, guardandoli, pensa tra se “A chi credete di far paura? Non siete che un mazzo di carte!”

a quel punto tutte le carte volano in aria e poi ricadono su di lei… sono soltanto delle foglie secche: Alice si sveglia, è stato tutto un sogno!






Le mie emozioni sono cosi ricolme di gioia che percorro il sentiero senza pensare.